Nel 1955, la scuola elementare è interessata dai Programmi Ermini volti ad "assicurare alla totalità dei cittadini quella formazione basilare della intelligenza e del carattere, che è condizione per un'effettiva e consapevole partecipazione alla vita della società e dello Stato" (DPR 14 giugno 1955, n.503). Questa partecipazione consapevole è un obiettivo importante per le nuove generazioni, e gli anni Cinquanta del Novecento segnano ancora un livello di analfabetismo e semianalfabetismo elevato. Tra gli autori per ragazzi di questo periodo, Alberto Manzi è scrittore poliedrico impegnato a rendere efficace il suo contributo educativo per la comunità in un'Italia interessata da un'ondata di cambiamenti sociali, economici, formativi. Poco prima della fortunata trasmissione RAI "Non è mai troppo tardi" (1960-1968), Manzi collabora con la casa editrice La Scuola per la traduzione e riduzione di alcuni classici moderni. L'ipotesi di ricerca si concentra sulla collaborazione del Manzi con la casa editrice bresciana, iniziata proprio negli anni Cinquanta del Novecento inserendosi nel filone della letteratura giovanile. Nel materiale archivistico della casa editrice La Scuola conservato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia è possibile tracciare le origini di questa collaborazione, inserita in un'attività di ampio respiro della casa editrice con la creazione di Collane tra le quali si annoverano iniziative volte ai giovani lettori. La casa editrice La Scuola propone al Manzi un lavoro di traduzione e riduzione di alcuni autori stranieri che sfocerà nella prima pubblicazione di Kipling con i "Libri della giungla" e "Storie proprio così" (1957). Manzi procede poi con la riduzione di Stevenson e Cummins (quest'ultima con" Il lampionaio", già pubblicato da Sonzogno nel 1895), ma la casa editrice preferisce sostituire Cummins con un autore in linea con la rapidità narrativa del Manzi, ovvero Verne e "Il giro del mondo in 80 giorni", pubblicato nel 1960. Il contributo di ricerca evidenzia la pratica di adattamento del Manzi come modo per avvicinare la narrativa internazionale ai giovani lettori nei "Libri della giungla" di Kipling e nell' "Isola del tesoro" di Stevenson, con particolare attenzione al rapporto con il lettore, ai passaggi descrittivi dell'ambiente naturale, ad aspetti linguistici caratteristici dei personaggi in Stevenson, oltre che a marcatori culturali dell'epopea marinaresca inglese. L'analisi proposta può offrire spunti interessanti che coinvolgono non solo l'evidenza del testo ma anche la rete di relazioni tra traduttore e revisori in un contesto storico particolarmente attivo per la casa editrice.
Alborghetti, C., Alberto Manzi traduttore di classici presso l'editrice La Scuola, in Berardi, F., Filograsso, I., Ortolano, P. (ed.), “Il coraggio di pensare a voce alta”. Educazione, linguistica, letteratura per l’infanzia. L’eredità di Alberto Manzi a 100 anni dalla nascita, Franco Angeli, Milano 2025: 207- 218 [https://hdl.handle.net/10807/318716]
Alberto Manzi traduttore di classici presso l'editrice La Scuola
Alborghetti, Claudia
Primo
2025
Abstract
Nel 1955, la scuola elementare è interessata dai Programmi Ermini volti ad "assicurare alla totalità dei cittadini quella formazione basilare della intelligenza e del carattere, che è condizione per un'effettiva e consapevole partecipazione alla vita della società e dello Stato" (DPR 14 giugno 1955, n.503). Questa partecipazione consapevole è un obiettivo importante per le nuove generazioni, e gli anni Cinquanta del Novecento segnano ancora un livello di analfabetismo e semianalfabetismo elevato. Tra gli autori per ragazzi di questo periodo, Alberto Manzi è scrittore poliedrico impegnato a rendere efficace il suo contributo educativo per la comunità in un'Italia interessata da un'ondata di cambiamenti sociali, economici, formativi. Poco prima della fortunata trasmissione RAI "Non è mai troppo tardi" (1960-1968), Manzi collabora con la casa editrice La Scuola per la traduzione e riduzione di alcuni classici moderni. L'ipotesi di ricerca si concentra sulla collaborazione del Manzi con la casa editrice bresciana, iniziata proprio negli anni Cinquanta del Novecento inserendosi nel filone della letteratura giovanile. Nel materiale archivistico della casa editrice La Scuola conservato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia è possibile tracciare le origini di questa collaborazione, inserita in un'attività di ampio respiro della casa editrice con la creazione di Collane tra le quali si annoverano iniziative volte ai giovani lettori. La casa editrice La Scuola propone al Manzi un lavoro di traduzione e riduzione di alcuni autori stranieri che sfocerà nella prima pubblicazione di Kipling con i "Libri della giungla" e "Storie proprio così" (1957). Manzi procede poi con la riduzione di Stevenson e Cummins (quest'ultima con" Il lampionaio", già pubblicato da Sonzogno nel 1895), ma la casa editrice preferisce sostituire Cummins con un autore in linea con la rapidità narrativa del Manzi, ovvero Verne e "Il giro del mondo in 80 giorni", pubblicato nel 1960. Il contributo di ricerca evidenzia la pratica di adattamento del Manzi come modo per avvicinare la narrativa internazionale ai giovani lettori nei "Libri della giungla" di Kipling e nell' "Isola del tesoro" di Stevenson, con particolare attenzione al rapporto con il lettore, ai passaggi descrittivi dell'ambiente naturale, ad aspetti linguistici caratteristici dei personaggi in Stevenson, oltre che a marcatori culturali dell'epopea marinaresca inglese. L'analisi proposta può offrire spunti interessanti che coinvolgono non solo l'evidenza del testo ma anche la rete di relazioni tra traduttore e revisori in un contesto storico particolarmente attivo per la casa editrice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



