Nel marzo 1974 Fruttero e Lucentini danno alle stampe per Mondadori L’Italia sotto il tallone di F&L, un romanzo difficile da definire in quanto a genere, poiché oscilla tra cronaca e racconto di costume, distopia e ucronia, satira e documento. L’avantesto del libro è rappresentato da un «episodio fanta-diplomatico», come recita la quarta di copertina, che di fittizio non ha però alcunché. Nel dicembre dell’anno precedente, infatti, sulla «Stampa» si consuma una polemica tra i due scrittori e l’Ambasciata di Libia in Italia: l’oggetto della contesa è un pezzo di costume sul colonnello Gheddafi firmato dalla “Ditta” il 6 dicembre 1973, alla vigilia degli accordi finanziari tra lo Stato libico e la Fiat. Ne deriva un romanzo nel quale il rapporto tra realtà e invenzione narrativa è programmaticamente rovesciato, mentre il dettato è complicato da una intertestualità inquinata che manipola articoli giornalistici (propri e altrui), discorsi parlamentari, relazioni aziendali, fonti letterarie.
Cavalli, S., Fruttero & Lucentini e le fonti inquinate dell’«Italia sotto il tallone di F&L» (1974), in Daniele, A., Con La Collaborazione Di Bucci, A., Marinaro, P., Notarangelo, M., Tibollo, P., Tomaciello, M. (ed.), Contaminazioni, dissonanze ed eterotopie nella modernità letteraria, ETS, Pisa 2025: 697- 705 [https://hdl.handle.net/10807/317123]
Fruttero & Lucentini e le fonti inquinate dell’«Italia sotto il tallone di F&L» (1974)
Cavalli, Silvia
2025
Abstract
Nel marzo 1974 Fruttero e Lucentini danno alle stampe per Mondadori L’Italia sotto il tallone di F&L, un romanzo difficile da definire in quanto a genere, poiché oscilla tra cronaca e racconto di costume, distopia e ucronia, satira e documento. L’avantesto del libro è rappresentato da un «episodio fanta-diplomatico», come recita la quarta di copertina, che di fittizio non ha però alcunché. Nel dicembre dell’anno precedente, infatti, sulla «Stampa» si consuma una polemica tra i due scrittori e l’Ambasciata di Libia in Italia: l’oggetto della contesa è un pezzo di costume sul colonnello Gheddafi firmato dalla “Ditta” il 6 dicembre 1973, alla vigilia degli accordi finanziari tra lo Stato libico e la Fiat. Ne deriva un romanzo nel quale il rapporto tra realtà e invenzione narrativa è programmaticamente rovesciato, mentre il dettato è complicato da una intertestualità inquinata che manipola articoli giornalistici (propri e altrui), discorsi parlamentari, relazioni aziendali, fonti letterarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



