Il presente lavoro si pone svariati obiettivi. Il primo, è discutere la sequenza stratigrafica indagata in un’area limitata ma rilevante per l’intera storia genovese e presentare alcuni indicatori di lavorazione della seta. Tali indicatori, benché noti in altri contesti, non sono comuni e, nello specifico, indiziano lo svolgersi di un’attività economicamente importante in quella che fu, fra XII e XIV secolo, la curia della famiglia degli Embriaci. Più in generale, il secondo obiettivo del lavoro è segnalare l’enorme importanza che, a Genova, l’attività stessa di lavorazione urbana della seta dovette avere per la costituzione di grandi patrimoni, per la nascita delle corporazioni, per lo sviluppo cittadino. Oltre a ciò la presenza a Genova di torcitoi medievali segnala un possibile e finora trascurato nuovo polo di diffusione della tecnica che si voleva nata a Lucca e giunta nel nord Europa, agli albori della rivoluzione industriale, passando per Bologna e Torino .
Giannichedda, E., Lo scavo di Santa Maria in Passione e l’industria della seta a Genova, <<ARCHEOLOGIA MEDIEVALE>>, 2010; XXXVII (N/A): 361-382 [http://hdl.handle.net/10807/31502]
Lo scavo di Santa Maria in Passione e l’industria della seta a Genova
Giannichedda, Enrico
2010
Abstract
Il presente lavoro si pone svariati obiettivi. Il primo, è discutere la sequenza stratigrafica indagata in un’area limitata ma rilevante per l’intera storia genovese e presentare alcuni indicatori di lavorazione della seta. Tali indicatori, benché noti in altri contesti, non sono comuni e, nello specifico, indiziano lo svolgersi di un’attività economicamente importante in quella che fu, fra XII e XIV secolo, la curia della famiglia degli Embriaci. Più in generale, il secondo obiettivo del lavoro è segnalare l’enorme importanza che, a Genova, l’attività stessa di lavorazione urbana della seta dovette avere per la costituzione di grandi patrimoni, per la nascita delle corporazioni, per lo sviluppo cittadino. Oltre a ciò la presenza a Genova di torcitoi medievali segnala un possibile e finora trascurato nuovo polo di diffusione della tecnica che si voleva nata a Lucca e giunta nel nord Europa, agli albori della rivoluzione industriale, passando per Bologna e Torino .I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.