La giustizia riparativa poggia la sua validità sulla valorizzazione della profonda complessità relazionale su cui si struttura la sua stessa realtà operativa. La relazione nelle sue molteplici forme (tra autore e vittima, con gli operatori, con la comunità) rappresenta infatti uno degli elementi chiave della giustizia minorile, sia nel suo procedere sia nel suo esitare. Nel presente contributo, l'attenzione è posta in particolare sul legame che unisce i giovani entrati nel circuito giudiziario con gli operatori dei servizi predisposti alla funzione/attività riparativa (per esempio, gli educatori delle comunità e/o dei centri diurni polifunzionali, gli operatori del terzo settore e gli impiegati di Ussm e Cpa). Dopo una breve presentazione delle tappe normative della giustizia riparativa in Italia, vengono riportati i risultati di una ricerca qualitativa realizzata nel territorio di Napoli, coinvolgendo complessivamente 58 operatori appartenenti al mondo delle comunità, degli uffici istituzionali e del mondo associazionistico del terzo settore. Dall'analisi delle interviste condotte è emerso come i principi riparativi assumano sostanza nei processi relazionali tra operatori e utenti, in uno spazio in cui l'adulto possa porsi generativamente come modello positivo.
Barni, D., Falcone, M., La relazione con il minore nel sistema della giustizia riparativa: strumento e meta. Il punto di vista degli operatori, <<MINORI GIUSTIZIA>>, 2024; Minori e Giustizia (2): 200-210. [doi:10.3280/mg2024-002017] [https://hdl.handle.net/10807/313414]
La relazione con il minore nel sistema della giustizia riparativa: strumento e meta. Il punto di vista degli operatori
Barni, DanielaSecondo
;Falcone, Michele
Primo
2025
Abstract
La giustizia riparativa poggia la sua validità sulla valorizzazione della profonda complessità relazionale su cui si struttura la sua stessa realtà operativa. La relazione nelle sue molteplici forme (tra autore e vittima, con gli operatori, con la comunità) rappresenta infatti uno degli elementi chiave della giustizia minorile, sia nel suo procedere sia nel suo esitare. Nel presente contributo, l'attenzione è posta in particolare sul legame che unisce i giovani entrati nel circuito giudiziario con gli operatori dei servizi predisposti alla funzione/attività riparativa (per esempio, gli educatori delle comunità e/o dei centri diurni polifunzionali, gli operatori del terzo settore e gli impiegati di Ussm e Cpa). Dopo una breve presentazione delle tappe normative della giustizia riparativa in Italia, vengono riportati i risultati di una ricerca qualitativa realizzata nel territorio di Napoli, coinvolgendo complessivamente 58 operatori appartenenti al mondo delle comunità, degli uffici istituzionali e del mondo associazionistico del terzo settore. Dall'analisi delle interviste condotte è emerso come i principi riparativi assumano sostanza nei processi relazionali tra operatori e utenti, in uno spazio in cui l'adulto possa porsi generativamente come modello positivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.