I grandi vati della patria. Dante, Manzoni e la cultura cattolica nella Bergamo di fine Ottocento

The essay illustrates the rediscovery of Dante and Manzoni by intransigent Catholicism in Bergamo during the late Nineteenth-century. During the conflict with the Italian state, the two writers were disputed by Catholics against secular culture. They were elevated to great prophets of the homeland, because they demonstrated the Christian soul of the nation. In this sense, their valorization contributed to consolidating the historical-theological paradigms that supported the Catholic reconquest of society: for example, the Middle Ages and medieval corporations, as affirmations of authentic civil and religious freedom. The rediscovery of Dante and Manzoni appears thus relevant for understanding, on the one hand, the relationship between Catholics and the nation, and on the other hand, the birth of an original Catholic patriotism.

Il saggio illustra la riscoperta di Dante e Manzoni da parte del cattolicesimo intransigente nella Bergamo di fine Ottocento. Durante lo scontro con lo Stato italiano, i due scrittori vennero contesi alla cultura laica. Vennero innalzati a grandi vati della patria, perché testimoniavano l’anima cristiana della nazione. In tal senso, la loro valorizzazione contribuì a consolidare quei paradigmi storico-teologici che sostenevano la riconquista cattolica della società, come il medioevo e le corporazioni medievali, quali affermazioni di autentica libertà civile e religiosa. La riscoperta di Dante e Manzoni appare così rilevante per comprendere, da un lato, il rapporto fra cattolici e nazione, dall’altro lato, la nascita di un originale patriottismo cattolico.