Non si può costringere nessuno ad amare, ma non si può ammettere e tollerare che l’amore possa trasformarsi in un incubo dove si annida la violenza. Qualcosa di ambiguo, oscuro, innaturale sta avvelenando le re- lazioni interpersonali, quotidiane; ci sembra che tra le mura domestiche le pratiche del dialogo e dell’accoglienza abbiano sempre meno diritto di cittadinanza. L’amore interpersonale è una realtà tanto comune quanto misteriosa, i legami che gli umani stabiliscono tra loro sono spesso validi ancoraggi, ma anche deboli fili che spesso si spezzano lasciando dietro di sé fragili esistenze in bilico tra la disperazione e la solitudine, o talvolta il desiderio di riscatto e la voglia di ricominciare.
Pagliacci, D., Violenza e prossimità. Le ferite delle vittime e dei carnefici, <<EGERIA>>, 2016; 2016 (8/9): 125-137 [https://hdl.handle.net/10807/309678]
Violenza e prossimità. Le ferite delle vittime e dei carnefici
Pagliacci, Donatella
2016
Abstract
Non si può costringere nessuno ad amare, ma non si può ammettere e tollerare che l’amore possa trasformarsi in un incubo dove si annida la violenza. Qualcosa di ambiguo, oscuro, innaturale sta avvelenando le re- lazioni interpersonali, quotidiane; ci sembra che tra le mura domestiche le pratiche del dialogo e dell’accoglienza abbiano sempre meno diritto di cittadinanza. L’amore interpersonale è una realtà tanto comune quanto misteriosa, i legami che gli umani stabiliscono tra loro sono spesso validi ancoraggi, ma anche deboli fili che spesso si spezzano lasciando dietro di sé fragili esistenze in bilico tra la disperazione e la solitudine, o talvolta il desiderio di riscatto e la voglia di ricominciare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.