L’attenzione per il patrimonio culturale di interesse religioso è notevolmente accresciuta seguendo un percorso evolutivo che sta indirizzando gli studi verso ambiti di ricerca meno consolidati. Le esigenze connesse alla conservazione dei beni culturali hanno lasciato spazio alla necessità di analizzare nuove intersezioni tra valorizzazione/promozione con lo sviluppo economico del territorio e la salvaguardia dell’ambiente. A sollecitare un ripensamento è, in particolare, l’apertura all’immaterialità registratasi con l’adozione del concetto di eredità culturale disegnato dalla Convenzione di Faro. In questa stagione di cambiamenti la Chiesa cattolica resta un interlocutore privilegiato: rendere maggiormente fruibili i beni culturali ecclesiali, preservare le esigenze pastorali e favorire lo sviluppo umano integrale rappresenta una sfida non priva di problematiche ma che parrebbe trovare una via risolutoria nella promozione del turismo religioso come peculiare strumento di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale ecclesiale. Il potenziamento del turismo religioso, favorito dalla legislazione vigente, ha sollecitato una collaborazione sinergica tra realtà ecclesiali e civili, spesso rintracciabile all’interno di intese concluse a livello nazionale e regionale, talvolta rinvenibile nelle prassi di governance del territorio legate a esperienze come i cammini religiosi e i Parchi Culturali Ecclesiali
Mazzoni, G., Nuove forme di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale e ambientale religioso. Notazioni di prospettiva tra diritto dello Stato, diritto della Chiesa e normativa pattizia, <<EPHEMERIDES IURIS CANONICI>>, 2024; 2024 (2): 493-506 [https://hdl.handle.net/10807/307097]
Nuove forme di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale e ambientale religioso. Notazioni di prospettiva tra diritto dello Stato, diritto della Chiesa e normativa pattizia
Mazzoni, Giulia
2024
Abstract
L’attenzione per il patrimonio culturale di interesse religioso è notevolmente accresciuta seguendo un percorso evolutivo che sta indirizzando gli studi verso ambiti di ricerca meno consolidati. Le esigenze connesse alla conservazione dei beni culturali hanno lasciato spazio alla necessità di analizzare nuove intersezioni tra valorizzazione/promozione con lo sviluppo economico del territorio e la salvaguardia dell’ambiente. A sollecitare un ripensamento è, in particolare, l’apertura all’immaterialità registratasi con l’adozione del concetto di eredità culturale disegnato dalla Convenzione di Faro. In questa stagione di cambiamenti la Chiesa cattolica resta un interlocutore privilegiato: rendere maggiormente fruibili i beni culturali ecclesiali, preservare le esigenze pastorali e favorire lo sviluppo umano integrale rappresenta una sfida non priva di problematiche ma che parrebbe trovare una via risolutoria nella promozione del turismo religioso come peculiare strumento di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale ecclesiale. Il potenziamento del turismo religioso, favorito dalla legislazione vigente, ha sollecitato una collaborazione sinergica tra realtà ecclesiali e civili, spesso rintracciabile all’interno di intese concluse a livello nazionale e regionale, talvolta rinvenibile nelle prassi di governance del territorio legate a esperienze come i cammini religiosi e i Parchi Culturali EcclesialiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



