La raccolta "Convito delle stagioni" di Antonio Prete, pubblicata nel 2024 da Einaudi, può essere considerata come una summa dell'esperienza poetica e critica dell'autore. In particolare, la raccolta rende visibili le fonti d'ispirazione che hanno sempre caratterizzato l'opera di Prete; vale a dire, soprattutto, i poeti francesi simbolisti dell'800. Nel libro riecheggia in particolar modo la musicalità Verlainiana e i richiami al "Bestiaire" di Apollinaire (1911). In generale, i componimenti sono caratterizzati da un grande rigore metrico e da una ricerca quasi maniacale del ritmo. Il quadro è quello di una poetica "conservatrice", il cui obiettivo è però soprattutto di conservare - attraverso la perfezione del canto orfico - il tempo racchiuso nello spazio della vita.
Biscaldi, A., Parola che torna alla parola: "Convito delle stagioni" di Antonio Prete, <<ATELIER>>, 2024; 2024 (116): 32-40 [https://hdl.handle.net/10807/303037]
Parola che torna alla parola: "Convito delle stagioni" di Antonio Prete
Biscaldi, Alberto
2024
Abstract
La raccolta "Convito delle stagioni" di Antonio Prete, pubblicata nel 2024 da Einaudi, può essere considerata come una summa dell'esperienza poetica e critica dell'autore. In particolare, la raccolta rende visibili le fonti d'ispirazione che hanno sempre caratterizzato l'opera di Prete; vale a dire, soprattutto, i poeti francesi simbolisti dell'800. Nel libro riecheggia in particolar modo la musicalità Verlainiana e i richiami al "Bestiaire" di Apollinaire (1911). In generale, i componimenti sono caratterizzati da un grande rigore metrico e da una ricerca quasi maniacale del ritmo. Il quadro è quello di una poetica "conservatrice", il cui obiettivo è però soprattutto di conservare - attraverso la perfezione del canto orfico - il tempo racchiuso nello spazio della vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.