Le decisioni basate su intelligenza artificiale (IA) nella gestione delle risorse umane sono oggetto di grande attenzione da molteplici parti. Questo contributo esamina come le persone destinatarie di tali decisioni percepiscono le tecnologie IA, come valutano gli esiti decisionali, quale immagine si formano dell’organizzazione e come intendono comportarsi di conseguenza. Dopo una sintetica rassegna della letteratura, vengono presentati i principali risultati emersi da due ricerche condotte secondo metodi differenti e focalizzate su due ambiti diversi della gestione delle risorse umane. La prima ricerca è uno studio sperimentale in cui i partecipanti sono stati invitati a immaginare di candidarsi per una selezione del personale gestita da IA vs. da un selezionatore ‘umano’. La seconda ricerca è uno studio correlazionale condotto all’interno di un’organizzazione in cui nel gennaio 2024 i collaboratori sono stati realmente sottoposti a una performance review assistita da IA. Nonostante le differenze legate al metodo e agli ambiti indagati, entrambe le ricerche concordano nell’evidenziare che la percezione che i partecipanti hanno dell’IA risulta associata alla misura in cui ritengono giusta la procedura decisionale e, per questa via, alla valutazione che esprimono circa l’esito della decisione e all’immagine che hanno dell’organizzazione, elementi che a loro volta incidono sul comportamento che intendono mettere in atto (ovvero, continuare l’iter di selezione nel primo studio e abbandonare l’organizzazione nel secondo studio). Coerentemente con la letteratura, questi risultati sottolineano la necessità di interrogarsi sulla trasparenza e sull’accuratezza che le procedure decisionali assistite da IA sono in grado di assicurare e di comunicare agli utenti nonché sull’opportunità di dare voce alle persone destinatarie delle decisioni, incluse quelle basate su IA, nel corso del processo decisionale stesso. Al di là di rilevanti preoccupazioni etiche e giuridiche, infatti, i vantaggi in termini di efficienza ottenibili grazie all’implementazione di tecnologie IA rischierebbero di essere vanificati dai danni all’attrattività e alla credibilità dell’organizzazione qualora i (potenziali) collaboratori sviluppassero la convinzione che l’organizzazione utilizza procedure decisionali basate su criteri oscuri o applicati in modo cieco o, forse ancor peggio, facilmente aggirabili.

Milesi, P., Baracca, S., Allevi, S., Al di là dell’efficienza: la giustizia soggettiva di decisioni HR basate su intelligenza artificiale., <<PERSONALE E LAVORO>>, 2024; LX / 669 (9): 25-33 [https://hdl.handle.net/10807/299179]

Al di là dell’efficienza: la giustizia soggettiva di decisioni HR basate su intelligenza artificiale.

Milesi, Patrizia
Primo
;
2024

Abstract

Le decisioni basate su intelligenza artificiale (IA) nella gestione delle risorse umane sono oggetto di grande attenzione da molteplici parti. Questo contributo esamina come le persone destinatarie di tali decisioni percepiscono le tecnologie IA, come valutano gli esiti decisionali, quale immagine si formano dell’organizzazione e come intendono comportarsi di conseguenza. Dopo una sintetica rassegna della letteratura, vengono presentati i principali risultati emersi da due ricerche condotte secondo metodi differenti e focalizzate su due ambiti diversi della gestione delle risorse umane. La prima ricerca è uno studio sperimentale in cui i partecipanti sono stati invitati a immaginare di candidarsi per una selezione del personale gestita da IA vs. da un selezionatore ‘umano’. La seconda ricerca è uno studio correlazionale condotto all’interno di un’organizzazione in cui nel gennaio 2024 i collaboratori sono stati realmente sottoposti a una performance review assistita da IA. Nonostante le differenze legate al metodo e agli ambiti indagati, entrambe le ricerche concordano nell’evidenziare che la percezione che i partecipanti hanno dell’IA risulta associata alla misura in cui ritengono giusta la procedura decisionale e, per questa via, alla valutazione che esprimono circa l’esito della decisione e all’immagine che hanno dell’organizzazione, elementi che a loro volta incidono sul comportamento che intendono mettere in atto (ovvero, continuare l’iter di selezione nel primo studio e abbandonare l’organizzazione nel secondo studio). Coerentemente con la letteratura, questi risultati sottolineano la necessità di interrogarsi sulla trasparenza e sull’accuratezza che le procedure decisionali assistite da IA sono in grado di assicurare e di comunicare agli utenti nonché sull’opportunità di dare voce alle persone destinatarie delle decisioni, incluse quelle basate su IA, nel corso del processo decisionale stesso. Al di là di rilevanti preoccupazioni etiche e giuridiche, infatti, i vantaggi in termini di efficienza ottenibili grazie all’implementazione di tecnologie IA rischierebbero di essere vanificati dai danni all’attrattività e alla credibilità dell’organizzazione qualora i (potenziali) collaboratori sviluppassero la convinzione che l’organizzazione utilizza procedure decisionali basate su criteri oscuri o applicati in modo cieco o, forse ancor peggio, facilmente aggirabili.
2024
Italiano
Milesi, P., Baracca, S., Allevi, S., Al di là dell’efficienza: la giustizia soggettiva di decisioni HR basate su intelligenza artificiale., <<PERSONALE E LAVORO>>, 2024; LX / 669 (9): 25-33 [https://hdl.handle.net/10807/299179]
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