Differenziazione didattica e sfondo inclusivo nei servizi 0-6. Una opportunità di progettazione attenta ai bisogni dei bambini

Oggi più che mai appare necessario promuovere nei servizi 0-6 una progettazione specifica, attenta alle reali caratteristiche dei bambini e, nello stesso tempo, capace di restituire organicità alle varie proposte didattiche e formative attivate. In questo studio, arricchito da alcune esperienze sul campo, si rifletterà sull’urgenza di una progettualità con queste peculiarità, accostando il modello per “sfondo integratore”, nato negli anni Ottanta da un'idea di Zanelli, Canevaro e Lippi, poi ridefinito “sfondo inclusivo”, alle opportunità offerte dalla Differenziazione didattica. Le “tracce” lasciate dai bambini, base concettuale e metodologica dello sfondo, divengono, infatti, le caratteristiche di funzionamento che un docente attento e preparato deve tenere in considerazione per poter attivare percorsi di apprendimento autentico e duraturo, capaci non solo di preparare al passaggio alla scuola primaria, ma in grado di affascinare, meravigliare i bambini e consentire loro di sperimentarsi in piena libertà. A partire da queste considerazioni, il contributo teorico rifletterà sul connubio tra progettazione per sfondo inclusivo e Differenziazione Didattica, mettendo in evidenza quanto quest’ultima possa rappresentare una modalità di fare ed essere scuola connotata da una forte caratterizzazione inclusiva anche all’interno di un contenitore, lo sfondo appunto, che concorre a fornire indirizzo e orientamento all’intenzionalità pedagogica degli insegnanti. Il percorso sotteso ad una siffatta progettazione diviene maieutico sia per gli insegnanti che per gli alunni: per i primi rappresenta l’opportunità di seguire il flusso di apprendimento dei discenti, traendone linfa per la predisposizione delle attività; per i bambini, invece, l’occasione per poter essere attivi fautori del proprio processo dell’imparare.