Affrontare il tema delle nullità legate alla omessa o insufficiente descrizione dell’imputazione comporta, in via inevitabile, prendere atto della distanza esistente tra la lettura della dottrina, volta a salvaguardare le garanzie formali del processo, e la giurisprudenza che configura tali nullità solo a fronte di un pregiudizio effettivo per l’imputato, ispirandosi alle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il d. lgs. n. 150 del 2022 (c.d. l. Cartabia), nel confermare la centralità di una imputazione completa in fatto e in diritto per il funzionamento del processo, responsabilizza le parti e rafforza i poteri di controllo del giudice in materia, con la ulteriore marginalizzazione delle nullità, all’interno dell’udienza preliminare e predibattimentale, che diventano sede naturale di perfezionamento e di stabilizzazione dell’accusa. Eppure le novità contenute negli artt. 421, 423 e 554 bis c.p.p. impongono di rivalutare alcuni approdi giurisprudenziali fino ad oggi consolidati, sulla scorta anche della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, più attenta della Corte di Strasburgo a sottolineare l’essenzialità di una contestazione formale all’imputato in via preventiva di una accusa chiara e precisa in tutte le sue componenti materiali e giuridiche, per garantire l’effettività del contraddittorio e, più in generale, del diritto di difesa delle parti.
Varraso, G., Le nullità dell’imputazione tra quadro normativo nazionale e giurisprudenza europea, <<SISTEMA PENALE>>, 2024; (17 ottobre 2024): 1-34 [https://hdl.handle.net/10807/297016]
Le nullità dell’imputazione tra quadro normativo nazionale e giurisprudenza europea
Varraso, Gianluca
2024
Abstract
Affrontare il tema delle nullità legate alla omessa o insufficiente descrizione dell’imputazione comporta, in via inevitabile, prendere atto della distanza esistente tra la lettura della dottrina, volta a salvaguardare le garanzie formali del processo, e la giurisprudenza che configura tali nullità solo a fronte di un pregiudizio effettivo per l’imputato, ispirandosi alle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il d. lgs. n. 150 del 2022 (c.d. l. Cartabia), nel confermare la centralità di una imputazione completa in fatto e in diritto per il funzionamento del processo, responsabilizza le parti e rafforza i poteri di controllo del giudice in materia, con la ulteriore marginalizzazione delle nullità, all’interno dell’udienza preliminare e predibattimentale, che diventano sede naturale di perfezionamento e di stabilizzazione dell’accusa. Eppure le novità contenute negli artt. 421, 423 e 554 bis c.p.p. impongono di rivalutare alcuni approdi giurisprudenziali fino ad oggi consolidati, sulla scorta anche della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, più attenta della Corte di Strasburgo a sottolineare l’essenzialità di una contestazione formale all’imputato in via preventiva di una accusa chiara e precisa in tutte le sue componenti materiali e giuridiche, per garantire l’effettività del contraddittorio e, più in generale, del diritto di difesa delle parti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.