Sono molteplici i temi che si possono enucleare per riflettere sul tema dell’educazione nell’epoca delle tecnologie digitali e dei più recenti sviluppi delle intelligenze artificiali. Possiamo, sinteticamente, delineare, tre questioni: quelle che riguardano l’educazione all’uso consapevole delle nuove tecnologie, in una prospettiva che possiamo definire “etica”; quelle che concernono l’introduzione delle nuove tecnologie nei processi edu-cativi e formativi e, infine, quella più generale, che riguarda il senso stesso dell’educazione nell’epoca della cosiddetta rivoluzione digitale. Noi ci concentreremo soprattutto su questo argomento perché soltanto affron-tando questo tema si potrà poi rispondere alle altre due questioni. Infatti, mentre i primi due ambiti di analisi si concentrano, come è evidenziato dalla ormai vasta letteratura, sul “come” fare, l’ultimo riguarda il “perché”. Viviamo in un contesto storico di “addomesticamento tecnologico”, in cui di fatto il “mondo digitale” interagisce con il mondo empirico e delinea un nuovo ambiente culturale e relazionale in grado di introdurre categorie a valenza antropologica che già impattano su tutti i processi educativi e formativi. Se si assume questo punto di osservazione, si può allora meglio definire il senso e il valore dei processi emulativi e simulativi connessi con le diverse forme di IA: in fondo, per usare una metafora usata da Hegel per definire la filosofia, l’educazione rischia di essere come la Nottola di Minerva, sorge a “cose fatte”. Immettersi riflessivamente in questo contesto comporta perciò prendere atto di una situazione che precede, condiziona e indirettamente trasforma il senso stesso dell’educazione che rischia di diventare “spettatrice” e fruitrice passiva di ciò che è definito altrove. Occorre chiedersi se i processi educativi sono in grado di integrare come “strumenti” le nuove forme di IA o se, al contrario, non ne siano essi stessi trasformati e condizionati, determinando così nuove prospettive valoriali.

Pessina, A., DARE CREDITO ALL’IMPERSONALE. INTELLIGENZE ARTIFICIALI E RELAZIONI EDUCATIVE., <<RIVISTA DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE>>, 2024; (1- gennaio/giugno 2024): 71-85 [https://hdl.handle.net/10807/297006]

DARE CREDITO ALL’IMPERSONALE. INTELLIGENZE ARTIFICIALI E RELAZIONI EDUCATIVE.

Pessina, Adriano
2024

Abstract

Sono molteplici i temi che si possono enucleare per riflettere sul tema dell’educazione nell’epoca delle tecnologie digitali e dei più recenti sviluppi delle intelligenze artificiali. Possiamo, sinteticamente, delineare, tre questioni: quelle che riguardano l’educazione all’uso consapevole delle nuove tecnologie, in una prospettiva che possiamo definire “etica”; quelle che concernono l’introduzione delle nuove tecnologie nei processi edu-cativi e formativi e, infine, quella più generale, che riguarda il senso stesso dell’educazione nell’epoca della cosiddetta rivoluzione digitale. Noi ci concentreremo soprattutto su questo argomento perché soltanto affron-tando questo tema si potrà poi rispondere alle altre due questioni. Infatti, mentre i primi due ambiti di analisi si concentrano, come è evidenziato dalla ormai vasta letteratura, sul “come” fare, l’ultimo riguarda il “perché”. Viviamo in un contesto storico di “addomesticamento tecnologico”, in cui di fatto il “mondo digitale” interagisce con il mondo empirico e delinea un nuovo ambiente culturale e relazionale in grado di introdurre categorie a valenza antropologica che già impattano su tutti i processi educativi e formativi. Se si assume questo punto di osservazione, si può allora meglio definire il senso e il valore dei processi emulativi e simulativi connessi con le diverse forme di IA: in fondo, per usare una metafora usata da Hegel per definire la filosofia, l’educazione rischia di essere come la Nottola di Minerva, sorge a “cose fatte”. Immettersi riflessivamente in questo contesto comporta perciò prendere atto di una situazione che precede, condiziona e indirettamente trasforma il senso stesso dell’educazione che rischia di diventare “spettatrice” e fruitrice passiva di ciò che è definito altrove. Occorre chiedersi se i processi educativi sono in grado di integrare come “strumenti” le nuove forme di IA o se, al contrario, non ne siano essi stessi trasformati e condizionati, determinando così nuove prospettive valoriali.
2024
Italiano
Pessina, A., DARE CREDITO ALL’IMPERSONALE. INTELLIGENZE ARTIFICIALI E RELAZIONI EDUCATIVE., <<RIVISTA DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE>>, 2024; (1- gennaio/giugno 2024): 71-85 [https://hdl.handle.net/10807/297006]
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