L’indagine dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi ha rilevato che nel 2022 la meeting industry italiana è riuscita a recuperare almeno il 70% degli eventi realizzati nel 2019 e ciò malgrado il permanere di alcuni limiti e vincoli alla ripresa delle attività nel primo trimestre per contrastare la diffusione della variante Omicron del Covid-19 e l’emergere delle pesanti conseguenze dello scoppio della guerra in Ucraina. Parallelamente alla ripresa del mercato, le sedi per meeting si sono attivate innescando un virtuoso percorso di sviluppo fatto di investimenti nella prospettiva dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità (efficientamento energetico, ristrutturazione e riqualificazione degli spazi) e della comunicazione, finalizzati a rispondere alla domanda di eventi di elevato valore esperienziale attraverso l’offerta di spazi e di ambienti che favoriscano socialità, ispirazione, creatività e benessere. Sebbene molte delle sedi maggiormente attive nel mercato abbiano iniziato a intraprendere questo cammino di sviluppo già prima dell’esplosione della pandemia, la recente riconfigurazione dei processi aziendali secondo la prospettiva della “next normality” – la visione dinamica che considera salute e sicurezza, sostenibilità e benessere come approcci gestionali “naturali”, ovvero insiti in tutti i processi a prescindere dalle situazioni contingenti definibili di volta in volta “normali” o “emergenziali” – ha condotto a intensificare l’adozione di modelli di produzione circolari, orientati al principio di conservazione del valore economico e sociale generato sul territorio (“business event legacy”).

Nelli, R. P. F., Bensi, P., Il turismo congressuale in Italia verso una nuova prospettiva, in Marasco A, M. A., Morvillo A, M. A., Maggiore G, M. G., Becheri E, B. E. (ed.), XXVI Rapporto sul Turismo Italiano, CNR Edizioni, Roma 2023: 275- 286 [https://hdl.handle.net/10807/295217]

Il turismo congressuale in Italia verso una nuova prospettiva

Nelli, Roberto Paolo Franco;Bensi, Paola
2023

Abstract

L’indagine dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi ha rilevato che nel 2022 la meeting industry italiana è riuscita a recuperare almeno il 70% degli eventi realizzati nel 2019 e ciò malgrado il permanere di alcuni limiti e vincoli alla ripresa delle attività nel primo trimestre per contrastare la diffusione della variante Omicron del Covid-19 e l’emergere delle pesanti conseguenze dello scoppio della guerra in Ucraina. Parallelamente alla ripresa del mercato, le sedi per meeting si sono attivate innescando un virtuoso percorso di sviluppo fatto di investimenti nella prospettiva dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità (efficientamento energetico, ristrutturazione e riqualificazione degli spazi) e della comunicazione, finalizzati a rispondere alla domanda di eventi di elevato valore esperienziale attraverso l’offerta di spazi e di ambienti che favoriscano socialità, ispirazione, creatività e benessere. Sebbene molte delle sedi maggiormente attive nel mercato abbiano iniziato a intraprendere questo cammino di sviluppo già prima dell’esplosione della pandemia, la recente riconfigurazione dei processi aziendali secondo la prospettiva della “next normality” – la visione dinamica che considera salute e sicurezza, sostenibilità e benessere come approcci gestionali “naturali”, ovvero insiti in tutti i processi a prescindere dalle situazioni contingenti definibili di volta in volta “normali” o “emergenziali” – ha condotto a intensificare l’adozione di modelli di produzione circolari, orientati al principio di conservazione del valore economico e sociale generato sul territorio (“business event legacy”).
2023
Italiano
XXVI Rapporto sul Turismo Italiano
9788880806004
CNR Edizioni
Nelli, R. P. F., Bensi, P., Il turismo congressuale in Italia verso una nuova prospettiva, in Marasco A, M. A., Morvillo A, M. A., Maggiore G, M. G., Becheri E, B. E. (ed.), XXVI Rapporto sul Turismo Italiano, CNR Edizioni, Roma 2023: 275- 286 [https://hdl.handle.net/10807/295217]
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