The paper analyses the recent ECtHR decision in the case of the J. Paul Getty Trust and Others v. Italy, where Italian law providing for mandatory confiscation of unlawfully exported cultural property, even in the absence of a conviction and when affecting individuals or entities that did not take part in the crime, was recognized as legitimate, in principle, under art. 1 of Protocol I ECHR. The essay discusses the nature and function of said confiscation, which the ECtHR considered ‘restorative in nature’, as well as how the issue of proportionality is influenced by the wider margin of discretion States are recognized to enjoy in matters of cultural heritage protection. However, the evaluation about proportionality, or lack thereof, in the application of this kind of confiscation to cultural property clearly and undisputedly in private ownership still appears subject to possible shifts, depending on the concrete circumstances of the case and on proof of good governance by the State.

Il contributo analizza la recente pronuncia con cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha riconosciuto, in linea di principio, la legittimità della confisca obbligatoria di beni culturali illecitamente esportati, applicabile anche in assenza di condanna e nei confronti di soggetto non concorrente nel reato, nel noto caso dell’Atleta vittorioso di Lisippo. L’indagine si sofferma in modo particolare su natura e funzione di tale misura ablatoria, ritenuta dalla stessa Corte EDU eminentemente riparativa, e sulle valutazioni di proporzionalità legate alla maggiore ampiezza della discrezionalità riconosciuta agli Stati nella materia della tutela del proprio patrimonio culturale. Conclusivamente, si rileva come tale valutazione di proporzionalità possa però, in concreto, essere rimessa in discussione, in particolare in relazione a correttezza e tempestività dell’azione recuperatoria, ove la confisca in parola riguardi beni culturali inequivocabilmente in proprietà privata.

Visconti, A., La Corte EDU sulla confisca obbligatoria di beni culturali illecitamente esportati: la vicenda dell’‘Atleta vittorioso', <<DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO>>, 2024; 2024 (2): 45-65 [https://hdl.handle.net/10807/294696]

La Corte EDU sulla confisca obbligatoria di beni culturali illecitamente esportati: la vicenda dell’‘Atleta vittorioso'

Visconti, Arianna
2024

Abstract

The paper analyses the recent ECtHR decision in the case of the J. Paul Getty Trust and Others v. Italy, where Italian law providing for mandatory confiscation of unlawfully exported cultural property, even in the absence of a conviction and when affecting individuals or entities that did not take part in the crime, was recognized as legitimate, in principle, under art. 1 of Protocol I ECHR. The essay discusses the nature and function of said confiscation, which the ECtHR considered ‘restorative in nature’, as well as how the issue of proportionality is influenced by the wider margin of discretion States are recognized to enjoy in matters of cultural heritage protection. However, the evaluation about proportionality, or lack thereof, in the application of this kind of confiscation to cultural property clearly and undisputedly in private ownership still appears subject to possible shifts, depending on the concrete circumstances of the case and on proof of good governance by the State.
2024
Italiano
La pubblicazione è stata anticipata sulla rivista "Sistema Penale" con il titolo "La Corte EDU si pronuncia sulla confisca obbligatoria di beni culturali illecitamente esportati nella vicenda dell’‘Atleta vittorioso’".
Visconti, A., La Corte EDU sulla confisca obbligatoria di beni culturali illecitamente esportati: la vicenda dell’‘Atleta vittorioso', <<DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO>>, 2024; 2024 (2): 45-65 [https://hdl.handle.net/10807/294696]
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