La fallita edizione del "Dittamondo" progettata dal savignanese Giulio Perticari e rimasta incompiuta a causa della sua prematura morte nel giugno del 1822, tràdita da sei manoscritti oggi conservati presso la Biblioteca Oliveriana di Pesaro, consente, da un lato, di illustrare la metodologia ecdotica per la costituzione del testo seguita dal Perticari e da suo suocero Vincenzo Monti, che gli venne in aiuto in numerose occasioni; dall’altro, attraverso il confronto con le opere di quest’ultimo, dimostra come per Monti il lavoro sul "Dittamondo" costituì un interessante spunto di riflessione sul piano linguistico e come alcune idee nate durante il lavoro sul poema mostrino significativi punti di tangenza con almeno due sue opere, le Postille alla Crusca Veronese del Cesari e la più tarda "Proposta". L’articolo illustra analiticamente le procedure editoriali della coppia Perticari-Monti e, nella prospettiva della filologia d’autore, mette poi in relazione l’opera di quest’ultimo con le correzioni e le postille montiane più significative rinvenute sugli autografi Perticari.
Brambilla, S., Filologia e questioni di lingua tra Vincenzo Monti e Giulio Perticari, in La filologia dei testi d'autore. Atti del Seminario di Studi (Università degli Studi Roma Tre, 3-4 ottobre 2007), (Roma, 03-04 October 2007), Franco Cesati, Firenze 2009: 197-221 [http://hdl.handle.net/10807/29093]
Filologia e questioni di lingua tra Vincenzo Monti e Giulio Perticari
Brambilla, Simona
2009
Abstract
La fallita edizione del "Dittamondo" progettata dal savignanese Giulio Perticari e rimasta incompiuta a causa della sua prematura morte nel giugno del 1822, tràdita da sei manoscritti oggi conservati presso la Biblioteca Oliveriana di Pesaro, consente, da un lato, di illustrare la metodologia ecdotica per la costituzione del testo seguita dal Perticari e da suo suocero Vincenzo Monti, che gli venne in aiuto in numerose occasioni; dall’altro, attraverso il confronto con le opere di quest’ultimo, dimostra come per Monti il lavoro sul "Dittamondo" costituì un interessante spunto di riflessione sul piano linguistico e come alcune idee nate durante il lavoro sul poema mostrino significativi punti di tangenza con almeno due sue opere, le Postille alla Crusca Veronese del Cesari e la più tarda "Proposta". L’articolo illustra analiticamente le procedure editoriali della coppia Perticari-Monti e, nella prospettiva della filologia d’autore, mette poi in relazione l’opera di quest’ultimo con le correzioni e le postille montiane più significative rinvenute sugli autografi Perticari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.