Il valore empirico delle recenti teorie cosmologiche e l'incongruo passaggio a una protologia naturalistica

This work presents the attempt by science to unfold the origin of the universe, pointing out the limits and contradictions. It critically analyses the universe identification with a Turing’s machine and the possibility of a definitive theory that may give a thorough understanding of it. It explains the equivocal and contradictory assumptions of the idea itself on the origin of the universe in contemporary naturalism. It finally shows the groundlessness of a protology based on the M-theory, which is thought to be the most meaningful «Theory of Everything». Starting from Gödel’s incompleteness theorems, the final arguments show that a theory which should be thoroughly explicative, not falsifiable, necessarily true and unconditionally grounded can’t be conceived. Furthermore, it is contradictory to deduce by the M-theory a creation from the nothingness of the universe and then the old metaphysical questions reproposed by Hawking are not scientifically solved. Finally a contradictory Heraclitean position can be avoided only admitting that at the origin of everything there isn’t an event, but a state.

Il lavoro presenta il tentativo della scienza di spiegare l’origine dell’universo, evidenziandone limiti e contraddizioni. Analizza criticamente l’identificazione dell’universo con una macchina di Turing e la possibilità di una teoria definitiva che ne dia una comprensione completa. Esplicita i presupposti equivoci e contraddittori dell’idea stessa di origine dell’universo nel naturalismo contemporaneo. Infine mostra l’infondatezza di una protologia basata sulla teoria M, ritenuta oggi la più significativa «teoria del Tutto». Le argomentazioni conclusive provano, partendo dai teoremi d’incompletezza di Gödel, l’impossibilità di concepire una teoria esaustivamente esplicativa, non falsificabile, necessariamente vera, incondizionatamente fondata. Inoltre mostrano che è contraddittorio dedurre dalla teoria M una creazione dal nulla dell’universo, che le antiche questioni metafisiche riproposte da Hawking non vengono scientificamente risolte e che si evita la contraddizione di una posizione eraclitea solo ammettendo, all’origine di tutto, non un evento, ma uno stato.