La definizione di un’immagine della famiglia nella nostra letteratura del Novecento si presenta come niente affatto semplice, anzi, dal punto di vista di una sua messa a fuoco univoca e coerente, piuttosto problematica. Nell’arco di un secolo la struttura della famiglia è cambiata molto e con una certa rapidità rispetto ai secoli precedenti, ed è cambiato il modo di prenderla in considerazione da parte dei nostri autori. La maggior parte di riferimenti li possiamo trovare nella prima parte del secolo, quando i movimenti d’avanguardia e la cesura operata dal primo conflitto mondiale mettono in crisi modelli esistenziali e sociali, forme linguistiche e letterarie, valori e paradigmi di riferimento consolidati e considerati fino a poco prima come immutabili. Lo scontro generazionale mai come in questo periodo si radicalizza ponendo in crisi e mettendo in discussione soprattutto il rapporto padre-figlio. Crisi propriamente della concezione patriarcale, in senso profondo, e non solamente contestazione della figura paterna e del suo ruolo come avverrà invece nel secondo dopoguerra fino a culminare nella ribellione filiale degli anni Sessanta. Allo stesso tempo con l’inizio del secolo cambia anche il modo di concepire il ruolo della donna che inizia faticosamente un percorso di emancipazione sociale dapprima ristretto a pochi casi eclatanti, ma destinato a coinvolgere (e spesso a sconvolgere) via via sempre un maggior numero di situazioni e rapporti familiari fino a raggiungere, anche qui, gli estremismi rivendicativi del femminismo radicale degli anni Settanta. In merito a queste tematiche di inizio secolo e al loro influsso sulla rappresentazione letteraria della famiglia, possono essere presi in considerazione diversi autori.
Boroni, C., L'immagine della famiglia nella letteratura italiana del Novecento, <<OTTO-NOVECENTO>>, 2023; XLVI (3/2022): 201-212 [https://hdl.handle.net/10807/280558]
L'immagine della famiglia nella letteratura italiana del Novecento
Boroni, Carla
2023
Abstract
La definizione di un’immagine della famiglia nella nostra letteratura del Novecento si presenta come niente affatto semplice, anzi, dal punto di vista di una sua messa a fuoco univoca e coerente, piuttosto problematica. Nell’arco di un secolo la struttura della famiglia è cambiata molto e con una certa rapidità rispetto ai secoli precedenti, ed è cambiato il modo di prenderla in considerazione da parte dei nostri autori. La maggior parte di riferimenti li possiamo trovare nella prima parte del secolo, quando i movimenti d’avanguardia e la cesura operata dal primo conflitto mondiale mettono in crisi modelli esistenziali e sociali, forme linguistiche e letterarie, valori e paradigmi di riferimento consolidati e considerati fino a poco prima come immutabili. Lo scontro generazionale mai come in questo periodo si radicalizza ponendo in crisi e mettendo in discussione soprattutto il rapporto padre-figlio. Crisi propriamente della concezione patriarcale, in senso profondo, e non solamente contestazione della figura paterna e del suo ruolo come avverrà invece nel secondo dopoguerra fino a culminare nella ribellione filiale degli anni Sessanta. Allo stesso tempo con l’inizio del secolo cambia anche il modo di concepire il ruolo della donna che inizia faticosamente un percorso di emancipazione sociale dapprima ristretto a pochi casi eclatanti, ma destinato a coinvolgere (e spesso a sconvolgere) via via sempre un maggior numero di situazioni e rapporti familiari fino a raggiungere, anche qui, gli estremismi rivendicativi del femminismo radicale degli anni Settanta. In merito a queste tematiche di inizio secolo e al loro influsso sulla rappresentazione letteraria della famiglia, possono essere presi in considerazione diversi autori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.