Nella sfida quotidiana che le professioni sanitarie sono chiamate ad affrontare, la riflessione pedagogica può configurarsi come un prezioso alleato. Medicina e pedagogia condividono lo stesso soggetto/oggetto di studio, la persona umana. Nello specifico, indagare la relazione medico-paziente chiama in causa una profonda domanda di senso e di cura che necessita di essere letta e compresa. La pedagogia può affiancare la medicina nei processi di riconoscimento e interpretazione della molteplicità dei bisogni che il paziente porta con sé, generando una rinnovata visione del concetto di cura. Progettazione e coordinamento pedagogico si configurano come strumenti in grado di coadiuvare i sanitari nella relazione con la persona-paziente, promuovendo l’integrazione delle innovazioni tecnologiche quali big data ed intelligenza artificiale. Conferire ai medici la possibilità di avere spazi e tempi riflessivi nei quali poter narrare i propri vissuti rappresenta un’occasione attraverso la quale ri-costruire le radici della propria professionalità. Il medico che riconosce l’umano in sé è un medico maggiormente in grado di relazionarsi autenticamente e professionalmente con la persona-paziente che ha davanti a sé. Il modello ICURE per la messa a sistema delle pratiche di presa in carico globale della persona-paziente si configura come fertile ambito euristico per l’umanizzazione autentica della medicina. In una fase di notevole espansione della ricerca in direzione tecnologica la pedagogia si configura come una lente d’ingrandimento mediante la quale analizzare vissuti e pratiche, setting e applicazioni concorrendo al non far perdere le opportunità di costruzione di senso che il ritmo incalzante delle innovazioni reca in sé.
Zane, E., Riflessione pedagogica e narrazione per la formazione delle professioni di cura, <<LLL>>, 2023; 20 (43): 17-21 [https://hdl.handle.net/10807/280497]
Riflessione pedagogica e narrazione per la formazione delle professioni di cura
Zane, Elisa
2023
Abstract
Nella sfida quotidiana che le professioni sanitarie sono chiamate ad affrontare, la riflessione pedagogica può configurarsi come un prezioso alleato. Medicina e pedagogia condividono lo stesso soggetto/oggetto di studio, la persona umana. Nello specifico, indagare la relazione medico-paziente chiama in causa una profonda domanda di senso e di cura che necessita di essere letta e compresa. La pedagogia può affiancare la medicina nei processi di riconoscimento e interpretazione della molteplicità dei bisogni che il paziente porta con sé, generando una rinnovata visione del concetto di cura. Progettazione e coordinamento pedagogico si configurano come strumenti in grado di coadiuvare i sanitari nella relazione con la persona-paziente, promuovendo l’integrazione delle innovazioni tecnologiche quali big data ed intelligenza artificiale. Conferire ai medici la possibilità di avere spazi e tempi riflessivi nei quali poter narrare i propri vissuti rappresenta un’occasione attraverso la quale ri-costruire le radici della propria professionalità. Il medico che riconosce l’umano in sé è un medico maggiormente in grado di relazionarsi autenticamente e professionalmente con la persona-paziente che ha davanti a sé. Il modello ICURE per la messa a sistema delle pratiche di presa in carico globale della persona-paziente si configura come fertile ambito euristico per l’umanizzazione autentica della medicina. In una fase di notevole espansione della ricerca in direzione tecnologica la pedagogia si configura come una lente d’ingrandimento mediante la quale analizzare vissuti e pratiche, setting e applicazioni concorrendo al non far perdere le opportunità di costruzione di senso che il ritmo incalzante delle innovazioni reca in sé.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.