Oggi in Italia convivono 5 diverse generazioni, che passano il tempo insieme, confrontandosi, dibattendo, a volte ignorandosi, nei vari contesti di vita, in famiglia come al lavoro: sono la Silent Generation, gli over 74enni, la generazione dei Baby Boomers, oggi tra i 55 e i 74 anni, la Generazione X, i 35-54enni, i Post Millennials, i giovani adulti ed i teenagers, ed infine la cosiddetta Generazione Alpha, i bambini di meno di 14 anni, pre adolescenti ancora in attesa, in verità, di diventare generazione. Questo libro parla di loro. Parla di queste generazioni, di chi sono, del perché vedano le cose in modo così diverso l’una dall’altra; parla di come si dovrebbe comunicare con ciascuna e delle opportunità della sinergia intergenerazionale: tratta, in sostanza, di cosa una generazione potrebbe dare all’altra e di cosa ciascuna generazione tende a sottrarre all’altra, in un percorso di dialogo-contrasto che ci accompagna dalla notte dei tempi. “I giovani non possono sapere quello che i vecchi pensano e provano. Ma i vecchi sono colpevoli, se dimenticano che cosa significa esseregiovani.” JOANNE KATHLEEN, Inventrice di Harry Potter In fondo, questo libro condivide la necessità di un impegno: quello di capire che tutti siamo parte di un percorso storico che ci ha fatti diversi gli uni dagli altri, ma che proprio per questo ci chiede di essere alleati, nella catena virtuosa tra padri e figli su cui l’evoluzione dell’umanità di fonda. In ogni campo la diversità porta valore, ma al contempo spaventa. Siamo programmati per omologare le diversità, per combatterle, con l’obiettivo di rendere la grande complessità della nostra vita e delle nostre relazioni sociali più governabile e comprensibile. Si chiama pareidolia: è la strategia che usa il nostro cervello per dare senso comune a figure inspiegabili o per dare velocemente una soluzione ad un quesito complesso. A livello sociale, questo è lo stesso meccanismo che ci fa imprecare contro il diverso quando le cose non vanno come vorremmo. Siamo fatti così, non possiamo farci niente: non siamo programmati per accogliere le diversità con entusiasmo. Eppure, sappiamo tutti che proprio dal confronto tra le diversità nascono soluzioni alle situazioni più complesse, tutti sappiamo che per progredire dobbiamo mettere a sistema il passato, il presente e il futuro, grazie proprio all’incontro tra le diverse generazioni che ogni giorno si confrontano nei vari contesti del vivere. Questo libro affronta, in sintesi, il tema del difficile, ma opportuno, incontro tra generazioni, portando alla luce le differenze tra i cinque gruppi viventi in questo momento, con l’obiettivo di trovare i meccanismi della possibile relazione tra loro e le opportunità della co-creazione per il futuro. Inizieremo proprio descrivendo il concetto stesso di generazione e le opportunità di una lettura della popolazione secondo tale ottica. In questa sezione approcceremo la questione secondo il costrutto teorico di Karl Mannheim, il sociologo tedesco che con il suo “Das Problem der Generationen” (“Il problema delle generazioni”) del 1928 ha proposto una teoria sociale che ancora oggi mostra la sua efficacia nel comprendere i caratteri delle diverse generazioni. Successivamente approfondiremo la conoscenza delle diverse generazioni italiane, dettagliando chi sono, come vedono il mondo, a cosa aspirano e il sistema valoriale di riferimento di ciascuna. Il lettore si troverà stupito nel vedere quanta verità emerga dalla lettura generazionale, catapultato nel proprio intimo ed ammettendo un’unione profonda con i propri coetanei: all’interno della stessa generazione, sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci distinguono individualmente uno dall’altro. Qualcuno, invece, non si riconoscerà, e proprio in questo avvertirà un senso di disagio, magari quello stesso provato in gioventù, nel sentirsi un po’ diverso dai suoi coetanei. La forza della lettura generazionale è proprio questa: va al cuore del sistema valoriale e del modo in cui tutta una generazione vede il mondo ed il futuro. E’ depositato nell’intimo di ogni persona, è stato scritto durante l’ adolescenza nel codice di ciascuno: si può aderire al sistema valoriale di base della propria generazione, oppure da questo rifuggire, ma in ogni modo tutti ne siamo influenzati. Potremmo scommettere che le diverse generazioni affronteranno questo stesso libro in modo differente: i lettori Baby Boomer guarderanno con sospetto le prime parti del del libro fino a quando affronteremo gli eventi scatenanti della loro generazione, provando riconoscimento ed orgoglio; la Generazione X proverà nostalgia e forse un senso di smarrimento per il proprio posizionamento, all’interno del percorso storico compiuto dalla grandi generazioni che l’hanno preceduta e che stanno emergendo ora; i Millennials, semmai leggeranno questo libro, si compiaceranno di quanto la loro generazione sia in effetti unica e diversa dalle altre. Una volta compresi questi caratteri fondamentali e la loro origine, sarà più facile identificare il contributo di ciascuna generazione al progresso della nostra società e cultura: per questo nell’ultima parte del libro parleremo di come si comunica con le diverse generazioni e proveremo ad ipotizzare percorsi virtuosi di scambio e di sinergia nei diversi ambiti di vita. Questo libro non è un trattato sociologico, ma una guida, spero chiara ed efficace, alla comprensione di quanto potremmo fare insieme, se ci sapremo capire e se sapremo mettere a sistema le diverse forze della nostra società, nell’incontro tra vecchio e nuovo, senza stereotipi, paure o facili entusiasmi. Effettueremo un viaggio nel tempo, insomma, alla ricerca di quegli elementi fondativi del pensiero di ciascuna generazione, quei momenti storici che hanno forgiato il giovane che eravamo, formando il DNA generazionale che portiamo addosso per tutta la vita e che ci condiziona nella valutazione delle cose, nell’idea che abbiamo degli altri, nel concetto stesso di cosa sia etico e di cosa non lo sia. Tutti dovrebbero esser interessati alla comprensione del proprio “patrimonio generazionale” per conoscere le basi e le ragioni del suo approccio alle cose; tutti, inoltre, dovrebbero esser interessati a capire i caratteri fondamentali dell’altro, più giovane o più anziano che sia, per poter riconoscere le fonti delle incomprensioni e finalmente iniziare a dialogare in modalità costruttiva e valorizzante, sinergica. “Generazioni.” parla a tutti noi, quindi, agli adulti come ai giovani, a chiunque abbia capacità e voglia di capire per creare un contesto migliore, sia esso il micro-mondo famigliare, il mondo accademico in cui i professori si trovano ad interagire con le nuove leve, il mondo aziendale che raggruppa diverse generazioni in progetti di lavoro, o il mondo del marketing, che cerca di aggiungere nuovi consumatori ai vecchi, in mercati sempre più complessi. Non ci capiamo più, facciamo fatica a parlare e a capirci anche perché una frase detta da un giovane viene mal interpretata da un adulto, e viceversa: questo libro vuole essere uno stimolo, per capire come uscire dagli schemi e dagli stereotipi con cui siamo cresciuti e che troppo spesso limitano le possibilità di condivisione che abbiamo con gli altri. “Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a capire il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.” Marianella Sclavi L’obiettivo è, quindi, di accrescere nel lettore la consapevolezza delle differenze generazionali e di condividere l’urgenza di un dialogo tra le stesse, in un’ottica costruttiva per le nostre famiglie, le nostre aziende, il nostro Paese. Il libro, infine, porta con sé un valore specifico: ogni considerazione in esso contenuta non è basata sull’esperienza personale e soggettiva dell’autore, ma su anni di ricerca condotti sia a livello personale e sia attraverso le organizzazioni che ha guidato nel corso della sua privilegiata carriera. Per questo è in grado di affrontare il tema dell’incontro generazionale con una forza peculiare: non prendendo posizione verso una generazione o un’altra, non ne ha interesse, il testo ha la capacità di tratteggiare il profilo delle generazioni partendo da dati di ricerca e da considerazioni oggettive. Vi sono Paesi troppo giovani per poter conoscere il passato, vi sono Paesi troppo vecchi per poter guardare al futuro con entusiasmo: l’Italia, tra le tante popolazioni, possiede una caratteristica unica, formata da gruppi di generazioni equiparabili in termini di numerosità. Da questa ricchezza possiamo e dobbiamo partire, affinché le diverse generazioni oggi viventi nel nostro territorio sappiano capirsi e mettersi insieme nella risoluzione delle problematiche attuali e nell’ideazione del futuro.

Gnasso, S., "Le icone culturali della Silent Generation”, “Le icone culturali dei Boomers”, “Le icone culturali della Generazione X”,”Le icone culturali dei Millennials”, “Le icone culturali della Generazione Z”, in Federico Capec, F. C., Generazioni. Chi siamo, che cosa vogliamo, come possiamo dialogare., FRANCO ANGELI EDITORE, MILANO -- ITA 2020: 9-217 [https://hdl.handle.net/10807/278878]

"Le icone culturali della Silent Generation”, “Le icone culturali dei Boomers”, “Le icone culturali della Generazione X”,”Le icone culturali dei Millennials”, “Le icone culturali della Generazione Z”

Gnasso, Stefano
2020

Abstract

Oggi in Italia convivono 5 diverse generazioni, che passano il tempo insieme, confrontandosi, dibattendo, a volte ignorandosi, nei vari contesti di vita, in famiglia come al lavoro: sono la Silent Generation, gli over 74enni, la generazione dei Baby Boomers, oggi tra i 55 e i 74 anni, la Generazione X, i 35-54enni, i Post Millennials, i giovani adulti ed i teenagers, ed infine la cosiddetta Generazione Alpha, i bambini di meno di 14 anni, pre adolescenti ancora in attesa, in verità, di diventare generazione. Questo libro parla di loro. Parla di queste generazioni, di chi sono, del perché vedano le cose in modo così diverso l’una dall’altra; parla di come si dovrebbe comunicare con ciascuna e delle opportunità della sinergia intergenerazionale: tratta, in sostanza, di cosa una generazione potrebbe dare all’altra e di cosa ciascuna generazione tende a sottrarre all’altra, in un percorso di dialogo-contrasto che ci accompagna dalla notte dei tempi. “I giovani non possono sapere quello che i vecchi pensano e provano. Ma i vecchi sono colpevoli, se dimenticano che cosa significa esseregiovani.” JOANNE KATHLEEN, Inventrice di Harry Potter In fondo, questo libro condivide la necessità di un impegno: quello di capire che tutti siamo parte di un percorso storico che ci ha fatti diversi gli uni dagli altri, ma che proprio per questo ci chiede di essere alleati, nella catena virtuosa tra padri e figli su cui l’evoluzione dell’umanità di fonda. In ogni campo la diversità porta valore, ma al contempo spaventa. Siamo programmati per omologare le diversità, per combatterle, con l’obiettivo di rendere la grande complessità della nostra vita e delle nostre relazioni sociali più governabile e comprensibile. Si chiama pareidolia: è la strategia che usa il nostro cervello per dare senso comune a figure inspiegabili o per dare velocemente una soluzione ad un quesito complesso. A livello sociale, questo è lo stesso meccanismo che ci fa imprecare contro il diverso quando le cose non vanno come vorremmo. Siamo fatti così, non possiamo farci niente: non siamo programmati per accogliere le diversità con entusiasmo. Eppure, sappiamo tutti che proprio dal confronto tra le diversità nascono soluzioni alle situazioni più complesse, tutti sappiamo che per progredire dobbiamo mettere a sistema il passato, il presente e il futuro, grazie proprio all’incontro tra le diverse generazioni che ogni giorno si confrontano nei vari contesti del vivere. Questo libro affronta, in sintesi, il tema del difficile, ma opportuno, incontro tra generazioni, portando alla luce le differenze tra i cinque gruppi viventi in questo momento, con l’obiettivo di trovare i meccanismi della possibile relazione tra loro e le opportunità della co-creazione per il futuro. Inizieremo proprio descrivendo il concetto stesso di generazione e le opportunità di una lettura della popolazione secondo tale ottica. In questa sezione approcceremo la questione secondo il costrutto teorico di Karl Mannheim, il sociologo tedesco che con il suo “Das Problem der Generationen” (“Il problema delle generazioni”) del 1928 ha proposto una teoria sociale che ancora oggi mostra la sua efficacia nel comprendere i caratteri delle diverse generazioni. Successivamente approfondiremo la conoscenza delle diverse generazioni italiane, dettagliando chi sono, come vedono il mondo, a cosa aspirano e il sistema valoriale di riferimento di ciascuna. Il lettore si troverà stupito nel vedere quanta verità emerga dalla lettura generazionale, catapultato nel proprio intimo ed ammettendo un’unione profonda con i propri coetanei: all’interno della stessa generazione, sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci distinguono individualmente uno dall’altro. Qualcuno, invece, non si riconoscerà, e proprio in questo avvertirà un senso di disagio, magari quello stesso provato in gioventù, nel sentirsi un po’ diverso dai suoi coetanei. La forza della lettura generazionale è proprio questa: va al cuore del sistema valoriale e del modo in cui tutta una generazione vede il mondo ed il futuro. E’ depositato nell’intimo di ogni persona, è stato scritto durante l’ adolescenza nel codice di ciascuno: si può aderire al sistema valoriale di base della propria generazione, oppure da questo rifuggire, ma in ogni modo tutti ne siamo influenzati. Potremmo scommettere che le diverse generazioni affronteranno questo stesso libro in modo differente: i lettori Baby Boomer guarderanno con sospetto le prime parti del del libro fino a quando affronteremo gli eventi scatenanti della loro generazione, provando riconoscimento ed orgoglio; la Generazione X proverà nostalgia e forse un senso di smarrimento per il proprio posizionamento, all’interno del percorso storico compiuto dalla grandi generazioni che l’hanno preceduta e che stanno emergendo ora; i Millennials, semmai leggeranno questo libro, si compiaceranno di quanto la loro generazione sia in effetti unica e diversa dalle altre. Una volta compresi questi caratteri fondamentali e la loro origine, sarà più facile identificare il contributo di ciascuna generazione al progresso della nostra società e cultura: per questo nell’ultima parte del libro parleremo di come si comunica con le diverse generazioni e proveremo ad ipotizzare percorsi virtuosi di scambio e di sinergia nei diversi ambiti di vita. Questo libro non è un trattato sociologico, ma una guida, spero chiara ed efficace, alla comprensione di quanto potremmo fare insieme, se ci sapremo capire e se sapremo mettere a sistema le diverse forze della nostra società, nell’incontro tra vecchio e nuovo, senza stereotipi, paure o facili entusiasmi. Effettueremo un viaggio nel tempo, insomma, alla ricerca di quegli elementi fondativi del pensiero di ciascuna generazione, quei momenti storici che hanno forgiato il giovane che eravamo, formando il DNA generazionale che portiamo addosso per tutta la vita e che ci condiziona nella valutazione delle cose, nell’idea che abbiamo degli altri, nel concetto stesso di cosa sia etico e di cosa non lo sia. Tutti dovrebbero esser interessati alla comprensione del proprio “patrimonio generazionale” per conoscere le basi e le ragioni del suo approccio alle cose; tutti, inoltre, dovrebbero esser interessati a capire i caratteri fondamentali dell’altro, più giovane o più anziano che sia, per poter riconoscere le fonti delle incomprensioni e finalmente iniziare a dialogare in modalità costruttiva e valorizzante, sinergica. “Generazioni.” parla a tutti noi, quindi, agli adulti come ai giovani, a chiunque abbia capacità e voglia di capire per creare un contesto migliore, sia esso il micro-mondo famigliare, il mondo accademico in cui i professori si trovano ad interagire con le nuove leve, il mondo aziendale che raggruppa diverse generazioni in progetti di lavoro, o il mondo del marketing, che cerca di aggiungere nuovi consumatori ai vecchi, in mercati sempre più complessi. Non ci capiamo più, facciamo fatica a parlare e a capirci anche perché una frase detta da un giovane viene mal interpretata da un adulto, e viceversa: questo libro vuole essere uno stimolo, per capire come uscire dagli schemi e dagli stereotipi con cui siamo cresciuti e che troppo spesso limitano le possibilità di condivisione che abbiamo con gli altri. “Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a capire il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.” Marianella Sclavi L’obiettivo è, quindi, di accrescere nel lettore la consapevolezza delle differenze generazionali e di condividere l’urgenza di un dialogo tra le stesse, in un’ottica costruttiva per le nostre famiglie, le nostre aziende, il nostro Paese. Il libro, infine, porta con sé un valore specifico: ogni considerazione in esso contenuta non è basata sull’esperienza personale e soggettiva dell’autore, ma su anni di ricerca condotti sia a livello personale e sia attraverso le organizzazioni che ha guidato nel corso della sua privilegiata carriera. Per questo è in grado di affrontare il tema dell’incontro generazionale con una forza peculiare: non prendendo posizione verso una generazione o un’altra, non ne ha interesse, il testo ha la capacità di tratteggiare il profilo delle generazioni partendo da dati di ricerca e da considerazioni oggettive. Vi sono Paesi troppo giovani per poter conoscere il passato, vi sono Paesi troppo vecchi per poter guardare al futuro con entusiasmo: l’Italia, tra le tante popolazioni, possiede una caratteristica unica, formata da gruppi di generazioni equiparabili in termini di numerosità. Da questa ricchezza possiamo e dobbiamo partire, affinché le diverse generazioni oggi viventi nel nostro territorio sappiano capirsi e mettersi insieme nella risoluzione delle problematiche attuali e nell’ideazione del futuro.
2020
Italiano
FRANCO ANGELI EDITORE
Gnasso, S., "Le icone culturali della Silent Generation”, “Le icone culturali dei Boomers”, “Le icone culturali della Generazione X”,”Le icone culturali dei Millennials”, “Le icone culturali della Generazione Z”, in Federico Capec, F. C., Generazioni. Chi siamo, che cosa vogliamo, come possiamo dialogare., FRANCO ANGELI EDITORE, MILANO -- ITA 2020: 9-217 [https://hdl.handle.net/10807/278878]
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