La sentenza della V Sezione della Cassazione, n. 74 del 20 novembre 2020 affronta la questione problematica relativa alle differenze fra il reato di maltrattamenti (art. 572 c.p.) aggravato dalla presenza di un soggetto minore di età, rispetto al caso affine, ma diverso, in cui la condotta delittuosa, benché unitaria sotto il profilo della condotta, integra un concorso formale omogeneo di reati, uno realizzato "direttamente" contro il familiare, l'altro "indirettamente", contro il minore. Il presente contributo propone un possibile criterio interpretativo per distinguere l'ipotesi in cui il reato (non necessariamente quello dell'art. 572 c.p., ma anche, ad esempio, quello dell'art. 612 bis c.p.) sia unico, ma aggravato, perché commesso "in presenza" o "in danno" di persona minore di età, rispetto al caso in cui la condotta delittuosa finisce per compromettere il bene giuridico, altamente personale, di due diversi soggetti passivi, l'adulto e il minore.
Morelli, A., La "violenza assistita": brevi riflessioni sulla complessa 'traduzione' giuridica di un fenomeno sociale, <<RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE E DEL DIRITTO IN CAMPO SANITARIO>>, 2022; 2022 (2): 409-430 [https://hdl.handle.net/10807/275595]
La "violenza assistita": brevi riflessioni sulla complessa 'traduzione' giuridica di un fenomeno sociale
Morelli, Alessandro
2022
Abstract
La sentenza della V Sezione della Cassazione, n. 74 del 20 novembre 2020 affronta la questione problematica relativa alle differenze fra il reato di maltrattamenti (art. 572 c.p.) aggravato dalla presenza di un soggetto minore di età, rispetto al caso affine, ma diverso, in cui la condotta delittuosa, benché unitaria sotto il profilo della condotta, integra un concorso formale omogeneo di reati, uno realizzato "direttamente" contro il familiare, l'altro "indirettamente", contro il minore. Il presente contributo propone un possibile criterio interpretativo per distinguere l'ipotesi in cui il reato (non necessariamente quello dell'art. 572 c.p., ma anche, ad esempio, quello dell'art. 612 bis c.p.) sia unico, ma aggravato, perché commesso "in presenza" o "in danno" di persona minore di età, rispetto al caso in cui la condotta delittuosa finisce per compromettere il bene giuridico, altamente personale, di due diversi soggetti passivi, l'adulto e il minore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.