L’Associazione internazionale per lo studio del dolore (Aisd) ha definito il dolore cronico come «un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata o meno ad un danno tessutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di un simile danno». Tale definizione di dolore cronico ha introdotto un’evoluzione del concetto di dolore cronico, riconoscendo la centralità della valenza soggettiva e multidimensionale, che coinvolge aspetti biologici, psicologici e sociali. Da qui la necessità di introdurre la medicina centrata sul paziente e di ampliare le modalità di gestione del dolore cronico. L’obiettivo clinico primario non si esaurisce con la dimensione biologica e nel trattamento del dolore, ma deve includere l’esperienza individuale del paziente e deve mantenere un valore interdisciplinare, includendo la terapia farmacologica, l’assistenza psicologica e gli interventi integrativi. Ne consegue la necessità di istituire un’équipe multidisciplinare con il coinvolgimento di più professionisti, come il fisiatra e lo psicologo, ai fini di un’adeguata diagnosi e gestione clinica. Queste prospettive hanno fornito il razionale teorico per l’organizzazione dell’Ambulatorio del dolore dell’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano. Il presente contributo illustra il caso di un paziente (di 56 anni) con lombalgia cronica seguito clinicamente presso tale Ambulatorio.

Bonazza, F., Del Negro, S., Racagni, M., Previtera, A. M., Vegni, E., La gestione del paziente con dolore cronico: prospettive emergenti e pratiche attuali, <<RECENTI PROGRESSI IN MEDICINA>>, 2024; 115 (1): 30-34. [doi:10.1701/4169.41643] [https://hdl.handle.net/10807/273682]

La gestione del paziente con dolore cronico: prospettive emergenti e pratiche attuali

Bonazza, Federica
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;
2024

Abstract

L’Associazione internazionale per lo studio del dolore (Aisd) ha definito il dolore cronico come «un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata o meno ad un danno tessutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di un simile danno». Tale definizione di dolore cronico ha introdotto un’evoluzione del concetto di dolore cronico, riconoscendo la centralità della valenza soggettiva e multidimensionale, che coinvolge aspetti biologici, psicologici e sociali. Da qui la necessità di introdurre la medicina centrata sul paziente e di ampliare le modalità di gestione del dolore cronico. L’obiettivo clinico primario non si esaurisce con la dimensione biologica e nel trattamento del dolore, ma deve includere l’esperienza individuale del paziente e deve mantenere un valore interdisciplinare, includendo la terapia farmacologica, l’assistenza psicologica e gli interventi integrativi. Ne consegue la necessità di istituire un’équipe multidisciplinare con il coinvolgimento di più professionisti, come il fisiatra e lo psicologo, ai fini di un’adeguata diagnosi e gestione clinica. Queste prospettive hanno fornito il razionale teorico per l’organizzazione dell’Ambulatorio del dolore dell’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano. Il presente contributo illustra il caso di un paziente (di 56 anni) con lombalgia cronica seguito clinicamente presso tale Ambulatorio.
2024
Italiano
Bonazza, F., Del Negro, S., Racagni, M., Previtera, A. M., Vegni, E., La gestione del paziente con dolore cronico: prospettive emergenti e pratiche attuali, <<RECENTI PROGRESSI IN MEDICINA>>, 2024; 115 (1): 30-34. [doi:10.1701/4169.41643] [https://hdl.handle.net/10807/273682]
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