Il drammatico aumento della disuguaglianza e l’altrettanto drammatico aumento della concentrazione economica possono essere considerati saggezza comune nell’attuale discorso economico. Non è così quando si discute dell’associazione positiva tra l’aumento della dinamica della concorrenza e la riduzione della disuguaglianza economica. Erodendo gli extra-profitti e le rendite monopolistiche – almeno nel medio periodo – la concorrenza può riequilibrare la distribuzione del reddito totale tra capitale e lavoro. In questo articolo ci chiediamo se e come la legge sulla concorrenza possa fornire un contributo alla riduzione della disuguaglianza economica. Sosteniamo che l’inclusione esplicita dell’uguaglianza tra gli obiettivi della legge sulla concorrenza e delle agenzie antitrust non è necessaria. Tuttavia, è possibile fornire un contributo fruttuoso, nell’ambito del mandato tradizionale delle agenzie antitrust, a condizione che queste agenzie considerino consapevolmente la ricaduta positiva della loro applicazione sull’uguaglianza economica, che diano priorità alle decisioni che potrebbero influenzare positivamente le persone a basso reddito, che sostengano politiche di welfare che creino maggiori opportunità e che contribuiscano a rendere l’impatto della concorrenza rafforzata meno minaccioso per i perdenti.
Boitani, A., Pezzoli, A., Antitrust e lotta alle disuguaglianze: obiettivo esplicito o esternalità consapevole?, <<MERCATO CONCORRENZA REGOLE>>, 2023; 2023 (1-2): 19-48. [doi:10.1434/112632] [https://hdl.handle.net/10807/271558]
Antitrust e lotta alle disuguaglianze: obiettivo esplicito o esternalità consapevole?
Boitani, Andrea
;
2023
Abstract
Il drammatico aumento della disuguaglianza e l’altrettanto drammatico aumento della concentrazione economica possono essere considerati saggezza comune nell’attuale discorso economico. Non è così quando si discute dell’associazione positiva tra l’aumento della dinamica della concorrenza e la riduzione della disuguaglianza economica. Erodendo gli extra-profitti e le rendite monopolistiche – almeno nel medio periodo – la concorrenza può riequilibrare la distribuzione del reddito totale tra capitale e lavoro. In questo articolo ci chiediamo se e come la legge sulla concorrenza possa fornire un contributo alla riduzione della disuguaglianza economica. Sosteniamo che l’inclusione esplicita dell’uguaglianza tra gli obiettivi della legge sulla concorrenza e delle agenzie antitrust non è necessaria. Tuttavia, è possibile fornire un contributo fruttuoso, nell’ambito del mandato tradizionale delle agenzie antitrust, a condizione che queste agenzie considerino consapevolmente la ricaduta positiva della loro applicazione sull’uguaglianza economica, che diano priorità alle decisioni che potrebbero influenzare positivamente le persone a basso reddito, che sostengano politiche di welfare che creino maggiori opportunità e che contribuiscano a rendere l’impatto della concorrenza rafforzata meno minaccioso per i perdenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.