Si analizza nel dettaglio il proemio dei Promessi sposi, confrontando le varianti tra le diverse stesure e stampe del testo. L'attenzione è focalizzata sulla progressiva diminuzione di immagini mitologiche, prelevate da un repertorio tipicamente barocco: ciò viene interpretato come un avvicinamento tra il personaggio umbratile dell'anonimo scrittore del Seicento e il Manzoni scrittore del Fermo e Lucia. Si propongono infine alcune corrispondenze tra il proemio secentesco e il seguito del romanzo, per dimostrare la funzione programmatica del primo
Cutri', M., Farne e rifarne la dicitura. Sull’introduzione dell’anonimo manzoniano, <<TESTO>>, 2023; XLIV (85): 53-82. [doi:10.19272/202305501004] [https://hdl.handle.net/10807/271355]
Farne e rifarne la dicitura. Sull’introduzione dell’anonimo manzoniano
Cutri', Maicol
2023
Abstract
Si analizza nel dettaglio il proemio dei Promessi sposi, confrontando le varianti tra le diverse stesure e stampe del testo. L'attenzione è focalizzata sulla progressiva diminuzione di immagini mitologiche, prelevate da un repertorio tipicamente barocco: ciò viene interpretato come un avvicinamento tra il personaggio umbratile dell'anonimo scrittore del Seicento e il Manzoni scrittore del Fermo e Lucia. Si propongono infine alcune corrispondenze tra il proemio secentesco e il seguito del romanzo, per dimostrare la funzione programmatica del primoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.