Ceduto il credito, con riguardo al quale è già stata vittoriosamente esperita l’azione revocatoria, ci si domanda se l’effetto «revocatorio», lucrato dal cedente, si produca anche in favore del cessionario. L’occasione del dibattito è data dalle recenti aperture emerse nella giurisprudenza di legittimità, la quale, con esito ritenuto quasi scontato, ha affrontato direttamente il quesito e lo ha risolto in senso nettamente affermativo. Lo scritto inizia misurandosi criticamente con gli argomenti spesi dalla Corte di cassazione a sostegno della sua conclusione, così da enucleare i momenti concettuali, che dal confronto analitico emergono come ineludibili, per un’ulteriore ed in parte diversa meditazione del tema. In seguito all’analisi, tali snodi problematici vengono individuati: nel rapporto sussistente tra «obbligazione» e «responsabilità patrimoniale», nella determinazione dell’oggetto del processo «revocatorio», nel rapporto esistente tra diritto di credito legittimante l’azione revocatoria e potere «revocatorio» medesimo, inteso quest’ultimo quale distinta e autonoma situazione soggettiva rispetto al primo, entrambi riguardati dalla prospettiva della successione. Facendo premio sui risultati ottenuti dalla riflessione attorno ai sopra ricordati snodi problematici, il saggio giunge a concludere nel senso opposto a quello accolto dalla tesi giurisprudenziale, da cui il dibattito ha preso le mosse.

Rendina, M., Potere «revocatorio» e cessione del credito, <<RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE>>, 2024; (1): 132-159 [https://hdl.handle.net/10807/271271]

Potere «revocatorio» e cessione del credito

Rendina, Marco
Primo
2024

Abstract

Ceduto il credito, con riguardo al quale è già stata vittoriosamente esperita l’azione revocatoria, ci si domanda se l’effetto «revocatorio», lucrato dal cedente, si produca anche in favore del cessionario. L’occasione del dibattito è data dalle recenti aperture emerse nella giurisprudenza di legittimità, la quale, con esito ritenuto quasi scontato, ha affrontato direttamente il quesito e lo ha risolto in senso nettamente affermativo. Lo scritto inizia misurandosi criticamente con gli argomenti spesi dalla Corte di cassazione a sostegno della sua conclusione, così da enucleare i momenti concettuali, che dal confronto analitico emergono come ineludibili, per un’ulteriore ed in parte diversa meditazione del tema. In seguito all’analisi, tali snodi problematici vengono individuati: nel rapporto sussistente tra «obbligazione» e «responsabilità patrimoniale», nella determinazione dell’oggetto del processo «revocatorio», nel rapporto esistente tra diritto di credito legittimante l’azione revocatoria e potere «revocatorio» medesimo, inteso quest’ultimo quale distinta e autonoma situazione soggettiva rispetto al primo, entrambi riguardati dalla prospettiva della successione. Facendo premio sui risultati ottenuti dalla riflessione attorno ai sopra ricordati snodi problematici, il saggio giunge a concludere nel senso opposto a quello accolto dalla tesi giurisprudenziale, da cui il dibattito ha preso le mosse.
2024
Italiano
Rendina, M., Potere «revocatorio» e cessione del credito, <<RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE>>, 2024; (1): 132-159 [https://hdl.handle.net/10807/271271]
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