Il lavoro, preceduto da una Prefazione di Nicolangelo D'acunto, raccoglie nove ampi articoli dedicati, sulle tracce degli insegnamenti di Cinzio Violante e di Cosimo Damiano Fonseca, allo studio della società comunale, nelle sue articolazioni in gruppi dell'alta società marchionale e comitale, nei complessi familiari dei vassalli episcopali (capitanei e valvassori), nei contesti sociali del mondo imprenditoriale e mercantile e nell'insieme variegato dei "laboratores", organizzati in corporazioni. Inoltre, in tale complesso sociale, energono anche le presenze del mondo cittadino nelle campagne attraverso l'organizzazione ecclesiastica plebana, con i versamenti delle decime, che sostentavano sia il clero in cura d'anime, sia il mondo signorile dei vassalli episcopali. E' particolarmente interessante lo studio sulla carta del 1093 dei conti di Biandrate, che seppero, con piena visione della complessità dei ceti sociali del mondo rurale, organizzare una società di castello pievano e insieme signorile. Infatti essi affidarono nel 1093 ai loro milites il governo del castello, trattenendo solo i poteri di giudizio sui reati di sangue, in modo che intervenisse un cocreto accordo tra i milites ed i rustici abitanti entro e fuori del castello, ovviamente chiamati nel servizio dei 'carrigia' nel momento delle spedizioni militari. Vere anticipazioni di modalità politiche che saranno poi ampiamente utilizzate nelle città padane nel XII secolo.
Andenna, G., D'Acunto, N., Signorie rurali e aristocrazie nell'Italia Padana (secoli X-XIII), FONDAZIONE CENTRO ITALIANO DI STUDI SULL’ALTO MEDIOEVO, Spoleto, Spoleto 2023:<<Signorie rurali e aristocrazie nell'Italia padana (secoli X-XIII)>>, 310 [https://hdl.handle.net/10807/269577]
Signorie rurali e aristocrazie nell'Italia Padana (secoli X-XIII)
Andenna, Giancarlo;D'Acunto, Nicolangelo
2023
Abstract
Il lavoro, preceduto da una Prefazione di Nicolangelo D'acunto, raccoglie nove ampi articoli dedicati, sulle tracce degli insegnamenti di Cinzio Violante e di Cosimo Damiano Fonseca, allo studio della società comunale, nelle sue articolazioni in gruppi dell'alta società marchionale e comitale, nei complessi familiari dei vassalli episcopali (capitanei e valvassori), nei contesti sociali del mondo imprenditoriale e mercantile e nell'insieme variegato dei "laboratores", organizzati in corporazioni. Inoltre, in tale complesso sociale, energono anche le presenze del mondo cittadino nelle campagne attraverso l'organizzazione ecclesiastica plebana, con i versamenti delle decime, che sostentavano sia il clero in cura d'anime, sia il mondo signorile dei vassalli episcopali. E' particolarmente interessante lo studio sulla carta del 1093 dei conti di Biandrate, che seppero, con piena visione della complessità dei ceti sociali del mondo rurale, organizzare una società di castello pievano e insieme signorile. Infatti essi affidarono nel 1093 ai loro milites il governo del castello, trattenendo solo i poteri di giudizio sui reati di sangue, in modo che intervenisse un cocreto accordo tra i milites ed i rustici abitanti entro e fuori del castello, ovviamente chiamati nel servizio dei 'carrigia' nel momento delle spedizioni militari. Vere anticipazioni di modalità politiche che saranno poi ampiamente utilizzate nelle città padane nel XII secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.