Il contributo vuole analizzare il tema delle aggressioni ai medici psichiatri, osservando la figura dello psichiatra nella sua qualità di vittima e non di autore di reato. Il tema è assurto nuovamente agli onori della cronaca, a seguito delle molteplici aggressioni perpetrate contro gli psichiatri e gli operatori sanitari dei dipartimenti di salute mentale. Tali accadimenti hanno comportato, come avviene immancabilmente, la reazione del mondo politico, che, sulla scia del c.d. diritto penale “spot”, ha formulato una proposta di riforma volta a ridurre il perimetro di operatività della causa di non imputabilità per infermità mentale, ex artt. 88-89 c.p. Non mancano peraltro le richieste di riforma da parte della categoria dei medici psichiatri, che auspicano una riforma della normativa vigente in tema di trattamenti sanitari obbligatori. Dopo un’overview dei dati statistici che testimoniano l’ingravescenza del problema, il contributo analizza nelle sue linee essenziali la modalità di risposta all’illecito penale commesso dall’autore di reato non imputabile, con un riferimento necessario alla non imputabilità sopravvenuta durante la detenzione. L’analisi si concentra pertanto sull’istituto delle REMS e sulle sue criticità, stigmatizzate tra l’altro dalla Corte costituzionale n. 22/2022, e sulla dottrina che, sulla base di tali criticità, ne auspica una pronta riforma. Il contributo si conclude poi con una riflessione sulle modalità di prevenzione dei fatti reato da parte di autori affetti da infermità psichica. Dalla letteratura emerge con chiarezza come debba prestarsi attenzione non soltanto alle caratteristiche personologiche e patologiche del paziente, ma soprattutto alle modalità comportamentali, di dialogo e di confronto dell’operatore con quest’ultimo, profili chiave, peraltro, della l. 219/2017, mettendo al centro il rapporto con il paziente, anche e soprattutto quando sia affetto da patologie psichiatriche, quale unico viatico per garantirne tanto la tutela della salute quanto la possibilità di un suo effettivo reinserimento in società.

Maldonato, L., Cura o custodia? Gli atti aggressivi dell’infermo di mente tra antiche problematiche e rinnovate esigenze, <<RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE E DEL DIRITTO IN CAMPO SANITARIO>>, 2023; 2023 (4): 841-880 [https://hdl.handle.net/10807/269019]

Cura o custodia? Gli atti aggressivi dell’infermo di mente tra antiche problematiche e rinnovate esigenze

Maldonato, Lucia
2023

Abstract

Il contributo vuole analizzare il tema delle aggressioni ai medici psichiatri, osservando la figura dello psichiatra nella sua qualità di vittima e non di autore di reato. Il tema è assurto nuovamente agli onori della cronaca, a seguito delle molteplici aggressioni perpetrate contro gli psichiatri e gli operatori sanitari dei dipartimenti di salute mentale. Tali accadimenti hanno comportato, come avviene immancabilmente, la reazione del mondo politico, che, sulla scia del c.d. diritto penale “spot”, ha formulato una proposta di riforma volta a ridurre il perimetro di operatività della causa di non imputabilità per infermità mentale, ex artt. 88-89 c.p. Non mancano peraltro le richieste di riforma da parte della categoria dei medici psichiatri, che auspicano una riforma della normativa vigente in tema di trattamenti sanitari obbligatori. Dopo un’overview dei dati statistici che testimoniano l’ingravescenza del problema, il contributo analizza nelle sue linee essenziali la modalità di risposta all’illecito penale commesso dall’autore di reato non imputabile, con un riferimento necessario alla non imputabilità sopravvenuta durante la detenzione. L’analisi si concentra pertanto sull’istituto delle REMS e sulle sue criticità, stigmatizzate tra l’altro dalla Corte costituzionale n. 22/2022, e sulla dottrina che, sulla base di tali criticità, ne auspica una pronta riforma. Il contributo si conclude poi con una riflessione sulle modalità di prevenzione dei fatti reato da parte di autori affetti da infermità psichica. Dalla letteratura emerge con chiarezza come debba prestarsi attenzione non soltanto alle caratteristiche personologiche e patologiche del paziente, ma soprattutto alle modalità comportamentali, di dialogo e di confronto dell’operatore con quest’ultimo, profili chiave, peraltro, della l. 219/2017, mettendo al centro il rapporto con il paziente, anche e soprattutto quando sia affetto da patologie psichiatriche, quale unico viatico per garantirne tanto la tutela della salute quanto la possibilità di un suo effettivo reinserimento in società.
2023
Italiano
Maldonato, L., Cura o custodia? Gli atti aggressivi dell’infermo di mente tra antiche problematiche e rinnovate esigenze, <<RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE E DEL DIRITTO IN CAMPO SANITARIO>>, 2023; 2023 (4): 841-880 [https://hdl.handle.net/10807/269019]
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