Non convince l’interpretazione, proposta dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare n. 34/E/2022, secondo cui i trust opachi commerciali residenti debbano applicare una ritenuta alla fonte del 26% sulle distribuzioni di reddito ai beneficiari. Tale interpretazione non trova fondamento nella legge ed è volta ad evitare arbitraggi fiscali, che però l’Agenzia avrebbe potuto reprimere in altro modo, ossia con i potenti mezzi di accertamento e di tutela degli interessi erariali di cui dispone. La situazione sembra molto simile a quello che accadde nel 2010 con la tassazione delle distribuzione da parte dei trust opachi “paradisiaci”: l’Amministrazione riscontra una situazione in cui si possono annidare dei potenziali rischi fiscali e in via puramente interpretativa introduce una forma di tassazione a carico del contribuente. In questo modo, però, viene snaturata la fisionomia del trust: in particolare, viene erroneamente equiparato il trust opaco commerciale a una società di capitali, nonostante le innumerevoli differenze strutturali fra i due istituti.
Allena, M., Il trust opaco commerciale: la ritenuta del 26% alle distribuzioni ai beneficiari residenti, <<Modulo 24 Wealth Planning>>, 2023; (6): 14-17 [https://hdl.handle.net/10807/262636]
Il trust opaco commerciale: la ritenuta del 26% alle distribuzioni ai beneficiari residenti
Allena, Marco
2024
Abstract
Non convince l’interpretazione, proposta dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare n. 34/E/2022, secondo cui i trust opachi commerciali residenti debbano applicare una ritenuta alla fonte del 26% sulle distribuzioni di reddito ai beneficiari. Tale interpretazione non trova fondamento nella legge ed è volta ad evitare arbitraggi fiscali, che però l’Agenzia avrebbe potuto reprimere in altro modo, ossia con i potenti mezzi di accertamento e di tutela degli interessi erariali di cui dispone. La situazione sembra molto simile a quello che accadde nel 2010 con la tassazione delle distribuzione da parte dei trust opachi “paradisiaci”: l’Amministrazione riscontra una situazione in cui si possono annidare dei potenziali rischi fiscali e in via puramente interpretativa introduce una forma di tassazione a carico del contribuente. In questo modo, però, viene snaturata la fisionomia del trust: in particolare, viene erroneamente equiparato il trust opaco commerciale a una società di capitali, nonostante le innumerevoli differenze strutturali fra i due istituti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.