Nonostante l’Europa offra uno dei sistemi di protezione sociale più sviluppati al mondo, alcune recenti indagini condotte dall’OECD (Risks that Matter, 2020) mostrano come gli individui si sentano fragili e poco tutelati in termini di benessere sociale ed economico. In media, il 66,5% degli intervistati afferma di essere abbastanza o molto preoccupato per la situazione finanziaria della propria famiglia e per il benessere sociale. Nel breve periodo, i principali rischi percepiti sono quello di ammalarsi e di arrivare a fine mese. Nel lungo periodo – cioè oltre il prossimo decennio – i principali rischi percepiti sono le malattie e la garanzia di cure a lungo termine di buona qualità LTC (sia per gli intervistati sia per gli anziani). Le persone sono scettiche circa l’aiuto che lo Stato può fornire a superare le difficoltà. Quasi sei intervistati su dieci affermano di avere poca o nessuna fiducia, mentre la maggior parte delle persone si affida a reti personali di familiari e amici. Solo un quarto degli intervistati afferma di ricevere la giusta quota di benefici rispetto alle tasse e ai contributi sociali pagati, mentre pensioni e assistenza a lungo termine sono gli ambiti in cui le persone sarebbero più disposte a pagare maggiori tasse. L’invecchiamento della popolazione e la denatalità sollevano dubbi su come affrontare i maggiori costi per il welfare. Senza risposte adeguate, i cambiamenti demografici avranno inevitabili conseguenze per le famiglie, e le finanze pubbliche. Fino ad ora, la gradualità degli effetti ha consentito di rinviare le scelte, ma in tale scenario anche l’inversione di tendenza della spesa sarà graduale spostando il riequilibrio nel tempo. La relazione, in primo luogo, si interroga sui rischi sociali della popolazione anziana e sulla domanda di protezione e assicurazione di tali rischi espressa dagli anziani. In secondo luogo, discute delle sfide e delle opportunità per rifondare un welfare che sia sostenibile, universale e più inclusivo. Il ripensamento del welfare rappresenta una grande opportunità da esplorare, e pianificare, e coinvolge diversi piani di intervento da quello medico-sanitario, a quello sociale, politico ed infine economico. Un sistema di welfare sostenibile ed inclusivo è fondamentale, per una società che invecchia sempre più rapidamente, ad assicurare una buona qualità della vita, favorire il prolungamento della vita lavorativa, una partecipazione attiva alla vita sociale, promuovere un sistema di pensionamento graduale e sostenere l’accesso a programmi di prevenzione e assistenza sanitaria.
Lucifora, C., (Abstract) La sfida dell’invecchiamento: Quali prospettive per un nuovo welfare, <<GIORNALE DELLA ACCADEMIA DI MEDICINA DI TORINO>>, 2022; (CLXXXV): 228-239 [https://hdl.handle.net/10807/257595]
La sfida dell’invecchiamento: Quali prospettive per un nuovo welfare
Lucifora, Claudio
Primo
Conceptualization
2022
Abstract
Nonostante l’Europa offra uno dei sistemi di protezione sociale più sviluppati al mondo, alcune recenti indagini condotte dall’OECD (Risks that Matter, 2020) mostrano come gli individui si sentano fragili e poco tutelati in termini di benessere sociale ed economico. In media, il 66,5% degli intervistati afferma di essere abbastanza o molto preoccupato per la situazione finanziaria della propria famiglia e per il benessere sociale. Nel breve periodo, i principali rischi percepiti sono quello di ammalarsi e di arrivare a fine mese. Nel lungo periodo – cioè oltre il prossimo decennio – i principali rischi percepiti sono le malattie e la garanzia di cure a lungo termine di buona qualità LTC (sia per gli intervistati sia per gli anziani). Le persone sono scettiche circa l’aiuto che lo Stato può fornire a superare le difficoltà. Quasi sei intervistati su dieci affermano di avere poca o nessuna fiducia, mentre la maggior parte delle persone si affida a reti personali di familiari e amici. Solo un quarto degli intervistati afferma di ricevere la giusta quota di benefici rispetto alle tasse e ai contributi sociali pagati, mentre pensioni e assistenza a lungo termine sono gli ambiti in cui le persone sarebbero più disposte a pagare maggiori tasse. L’invecchiamento della popolazione e la denatalità sollevano dubbi su come affrontare i maggiori costi per il welfare. Senza risposte adeguate, i cambiamenti demografici avranno inevitabili conseguenze per le famiglie, e le finanze pubbliche. Fino ad ora, la gradualità degli effetti ha consentito di rinviare le scelte, ma in tale scenario anche l’inversione di tendenza della spesa sarà graduale spostando il riequilibrio nel tempo. La relazione, in primo luogo, si interroga sui rischi sociali della popolazione anziana e sulla domanda di protezione e assicurazione di tali rischi espressa dagli anziani. In secondo luogo, discute delle sfide e delle opportunità per rifondare un welfare che sia sostenibile, universale e più inclusivo. Il ripensamento del welfare rappresenta una grande opportunità da esplorare, e pianificare, e coinvolge diversi piani di intervento da quello medico-sanitario, a quello sociale, politico ed infine economico. Un sistema di welfare sostenibile ed inclusivo è fondamentale, per una società che invecchia sempre più rapidamente, ad assicurare una buona qualità della vita, favorire il prolungamento della vita lavorativa, una partecipazione attiva alla vita sociale, promuovere un sistema di pensionamento graduale e sostenere l’accesso a programmi di prevenzione e assistenza sanitaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.