La nota commenta l'ordinanza della Cassazione 5 giugno 2004, n. 10742, con la quale è stata rimessa alla Corte costituzionale la q.l.c. dell'art. 235, 1° comma, n. 3, cod. civ., nella parte in cui ammette il marito a provare che il figlio presenta caratteristiche genetiche ed ematologiche incompatibili con quelle del presunto padre solo dopo che è stata fornita, da quest'ultimo, la prova che nel periodo del concepimento la moglie ha commesso adulterio.

Renda, A., Troppo ardua la prova (diretta) dell’adulterio? La parola sull’art. 2351 n. 3 cod. civ. passa alla Corte costituzionale, <<DIRITTO DI FAMIGLIA E DELLE PERSONE>>, 2005; XXXIV (2): 489-497 [http://hdl.handle.net/10807/2534]

Troppo ardua la prova (diretta) dell’adulterio? La parola sull’art. 2351 n. 3 cod. civ. passa alla Corte costituzionale

Renda, Andrea
2005

Abstract

La nota commenta l'ordinanza della Cassazione 5 giugno 2004, n. 10742, con la quale è stata rimessa alla Corte costituzionale la q.l.c. dell'art. 235, 1° comma, n. 3, cod. civ., nella parte in cui ammette il marito a provare che il figlio presenta caratteristiche genetiche ed ematologiche incompatibili con quelle del presunto padre solo dopo che è stata fornita, da quest'ultimo, la prova che nel periodo del concepimento la moglie ha commesso adulterio.
2005
Italiano
Renda, A., Troppo ardua la prova (diretta) dell’adulterio? La parola sull’art. 2351 n. 3 cod. civ. passa alla Corte costituzionale, <<DIRITTO DI FAMIGLIA E DELLE PERSONE>>, 2005; XXXIV (2): 489-497 [http://hdl.handle.net/10807/2534]
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