La categoria dogmatica dell’imputabilità penale è al centro di un annoso dibattito critico che sembrava, in Italia, coinvolgere più direttamente gli psichiatri, gli psicologici, i criminologi, ma non i penalisti. Questi ultimi sono per così dire rimasti ai limiti di quel dibattito in attesa che esso partorisse infine facili formule, la cui utilizzazione consentisse di risolvere i problemi interpretativi ed applicativi della disciplina. Ma così non è stato. La psichiatria, una volta contestata la capacità del paradigma medico di spiegare scientificamente i diversi disturbi che via via andava catalogando, non è stata in grado di offrire un parametro di misura della malattia mentale alternativo a quello medico e che, come quest’ultimo, fosse capace di offrire sufficienti margini di certezza circa la validità scientifica del giudizio sulla capacità di intendere e di volere del soggetto autore di reato, anche con riferimento a quei disturbi psichici senza una individuata o individuabile origine organica. Di qui il disincanto manifestato dalla dottrina penalistica sulla validità della disciplina dell’imputabilità penale oggi vigente e la presa di coscienza circa la necessità di una normativa che da una parte rispetti, fin dove è possibile, i nuovi orientamenti emergenti nella psichiatria, nella psicologia in tema di infermità, di malattia mentale, e di pericolosità sociale dipendente da un disturbo psichico; e dall’altra, ove non sia possibile riflettere questi orientamenti, sia il risultato di scelte legislative assunte in vista di precisi obiettivi di politica criminale. Ma trovare e verificare quale sia la «giusta» disciplina non è cosa facile. Pur nella consapevolezza dell’impossibilità in questa fase di offrire soluzioni, lo studio porta alla luce tutte quelle componenti critiche che hanno determinato un allargamento dei margini di incertezza del giudizio di imputabilità.

Bertolino, M., Perfiles viejos y nuevos de la imputabilidad penal, <<CUADERNOS DE POLITICA CRIMINAL>>, 1991; (45): 595-660 [http://hdl.handle.net/10807/24482]

Perfiles viejos y nuevos de la imputabilidad penal

Bertolino, Marta
1991

Abstract

La categoria dogmatica dell’imputabilità penale è al centro di un annoso dibattito critico che sembrava, in Italia, coinvolgere più direttamente gli psichiatri, gli psicologici, i criminologi, ma non i penalisti. Questi ultimi sono per così dire rimasti ai limiti di quel dibattito in attesa che esso partorisse infine facili formule, la cui utilizzazione consentisse di risolvere i problemi interpretativi ed applicativi della disciplina. Ma così non è stato. La psichiatria, una volta contestata la capacità del paradigma medico di spiegare scientificamente i diversi disturbi che via via andava catalogando, non è stata in grado di offrire un parametro di misura della malattia mentale alternativo a quello medico e che, come quest’ultimo, fosse capace di offrire sufficienti margini di certezza circa la validità scientifica del giudizio sulla capacità di intendere e di volere del soggetto autore di reato, anche con riferimento a quei disturbi psichici senza una individuata o individuabile origine organica. Di qui il disincanto manifestato dalla dottrina penalistica sulla validità della disciplina dell’imputabilità penale oggi vigente e la presa di coscienza circa la necessità di una normativa che da una parte rispetti, fin dove è possibile, i nuovi orientamenti emergenti nella psichiatria, nella psicologia in tema di infermità, di malattia mentale, e di pericolosità sociale dipendente da un disturbo psichico; e dall’altra, ove non sia possibile riflettere questi orientamenti, sia il risultato di scelte legislative assunte in vista di precisi obiettivi di politica criminale. Ma trovare e verificare quale sia la «giusta» disciplina non è cosa facile. Pur nella consapevolezza dell’impossibilità in questa fase di offrire soluzioni, lo studio porta alla luce tutte quelle componenti critiche che hanno determinato un allargamento dei margini di incertezza del giudizio di imputabilità.
1991
Spagnolo
Bertolino, M., Perfiles viejos y nuevos de la imputabilidad penal, <<CUADERNOS DE POLITICA CRIMINAL>>, 1991; (45): 595-660 [http://hdl.handle.net/10807/24482]
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