Il contributo legge l’esperienza dei giovani intervistati attraverso il concetto, emergente nell’ambito degli studi sulle migrazioni, del transnazionalismo. Transnazionalismo inteso come il processo attraverso cui i migranti si trovano a vivere simultaneamente in due diversi contesti sociali: il paese di origine e quello nel quale attualmente risiedono. Per molti aspetti, l’esperienza degli intervistati è infatti quella di un’esistenza sospesa tra due mondi differenti. Esperienza che tuttavia, fatto salvo questo minimo comune denominatore, nel complesso si caratterizza per la grande eterogeneità di situazioni, così come chiaramente emerso dalle testimonianze raccolte. A questo proposito gli ambiti specifici indagati nel contributo sono stati quello del senso di appartenenza, delle relazioni con l’Italia e con il paese di origine, delle prospettive rispetto al futuro. Per quanto riguarda il primo di questi ambiti, vale a dire il senso di appartenenza, gli intervistati oscillano tra la posizione di quanti tendono a identificarsi soprattutto con l’Italia e quanti – in maggior numero – si identificano principalmente con il paese di origine. Nessuno tuttavia si sente e può sentirsi pienamente appartenente a quest’ultimo o pienamente italiano. Se il rischio è allora quello di non essere realmente “a casa” in nessun luogo, i nostri intervistati sono in proposito più orientati a leggere questa situazione in termini di risorsa: la risorsa di possedere competenze – per esempio linguistiche – molteplici e una forma mentis cosmopolita. Il riferimento all’Italia piuttosto che al paese di origine non è tuttavia alternativo, così come si evince quando si passano ad analizzare le relazioni e più in generale i rapporti, anche e soprattutto culturali, intrattenuti con questi due diversi contesti sociali. A seconda dell’ambito considerato, può allora emergere nello stesso soggetto, di volta in volta, con maggiore forza il legame con l’Italia piuttosto che con il paese di origine, così come, seppure non molto frequentemente, si possono manifestare elementi ibridi. Da ultimo, l’eterogeneità delle posizioni si ripropone anche quando ai nostri intervistati viene richiesto di immaginare il proprio futuro: futuro che alcuni vedono in Italia, altri nel paese di origine e altri ancora, elemento particolarmente interessante frutto di quell’atteggiamento cosmopolita di cui si è detto poco sopra, in un paese terzo.

Caselli, M., Tra due mondi e tra due culture: l'esperienza degli adolescenti figli di immigrati a Milano, <<IKON>>, 2009; (58/59): 57-76 [http://hdl.handle.net/10807/2414]

Tra due mondi e tra due culture: l'esperienza degli adolescenti figli di immigrati a Milano

Caselli, Marco
2011

Abstract

Il contributo legge l’esperienza dei giovani intervistati attraverso il concetto, emergente nell’ambito degli studi sulle migrazioni, del transnazionalismo. Transnazionalismo inteso come il processo attraverso cui i migranti si trovano a vivere simultaneamente in due diversi contesti sociali: il paese di origine e quello nel quale attualmente risiedono. Per molti aspetti, l’esperienza degli intervistati è infatti quella di un’esistenza sospesa tra due mondi differenti. Esperienza che tuttavia, fatto salvo questo minimo comune denominatore, nel complesso si caratterizza per la grande eterogeneità di situazioni, così come chiaramente emerso dalle testimonianze raccolte. A questo proposito gli ambiti specifici indagati nel contributo sono stati quello del senso di appartenenza, delle relazioni con l’Italia e con il paese di origine, delle prospettive rispetto al futuro. Per quanto riguarda il primo di questi ambiti, vale a dire il senso di appartenenza, gli intervistati oscillano tra la posizione di quanti tendono a identificarsi soprattutto con l’Italia e quanti – in maggior numero – si identificano principalmente con il paese di origine. Nessuno tuttavia si sente e può sentirsi pienamente appartenente a quest’ultimo o pienamente italiano. Se il rischio è allora quello di non essere realmente “a casa” in nessun luogo, i nostri intervistati sono in proposito più orientati a leggere questa situazione in termini di risorsa: la risorsa di possedere competenze – per esempio linguistiche – molteplici e una forma mentis cosmopolita. Il riferimento all’Italia piuttosto che al paese di origine non è tuttavia alternativo, così come si evince quando si passano ad analizzare le relazioni e più in generale i rapporti, anche e soprattutto culturali, intrattenuti con questi due diversi contesti sociali. A seconda dell’ambito considerato, può allora emergere nello stesso soggetto, di volta in volta, con maggiore forza il legame con l’Italia piuttosto che con il paese di origine, così come, seppure non molto frequentemente, si possono manifestare elementi ibridi. Da ultimo, l’eterogeneità delle posizioni si ripropone anche quando ai nostri intervistati viene richiesto di immaginare il proprio futuro: futuro che alcuni vedono in Italia, altri nel paese di origine e altri ancora, elemento particolarmente interessante frutto di quell’atteggiamento cosmopolita di cui si è detto poco sopra, in un paese terzo.
2011
Italiano
Caselli, M., Tra due mondi e tra due culture: l'esperienza degli adolescenti figli di immigrati a Milano, <<IKON>>, 2009; (58/59): 57-76 [http://hdl.handle.net/10807/2414]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10807/2414
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact