Il XX secolo si è caratterizzato per il definitivo riconoscimento del ruolo che il gioco assume per lo sviluppo della persona nella sua interezza. Non solo si è compreso che l’attività ludica pervade l’esistenza umana dalla nascita fino alla morte, ma si è iniziato a studiare il gioco nelle dimensioni emotive, affettive, sociali, cognitive e motorie comprendendone le caratteristiche e l’importanza nelle diverse fasi evolutive della persona, e le specificità che assume nelle diverse culture. All’interno delle agenzie formative per la prima e per la seconda infanzia si è posto l’accento su un servizio educativo non limitato alla sola cura e salvaguardia della persona, in quanto si è compreso che proprio in questa fase della vita si deve avere una forte attenzione alla capacità espressive sia fisiche che intellettive del bambino e che il gioco è il momento migliore per poterle sviluppare. Si è altresì assistito alla nascita e diffusione di realtà che sul territorio hanno provveduto alla creazione di spazi strutturati per la diffusione di una cultura ludica matura e svincolata da interessi commerciali.

Andreoletti, M., Quale gioco?, <<SCUOLA MATERNA>>, 2013; 101 (4): 93-93 [https://hdl.handle.net/10807/240518]

Quale gioco?

Andreoletti, Massimiliano
Primo
Methodology
2013

Abstract

Il XX secolo si è caratterizzato per il definitivo riconoscimento del ruolo che il gioco assume per lo sviluppo della persona nella sua interezza. Non solo si è compreso che l’attività ludica pervade l’esistenza umana dalla nascita fino alla morte, ma si è iniziato a studiare il gioco nelle dimensioni emotive, affettive, sociali, cognitive e motorie comprendendone le caratteristiche e l’importanza nelle diverse fasi evolutive della persona, e le specificità che assume nelle diverse culture. All’interno delle agenzie formative per la prima e per la seconda infanzia si è posto l’accento su un servizio educativo non limitato alla sola cura e salvaguardia della persona, in quanto si è compreso che proprio in questa fase della vita si deve avere una forte attenzione alla capacità espressive sia fisiche che intellettive del bambino e che il gioco è il momento migliore per poterle sviluppare. Si è altresì assistito alla nascita e diffusione di realtà che sul territorio hanno provveduto alla creazione di spazi strutturati per la diffusione di una cultura ludica matura e svincolata da interessi commerciali.
2013
Italiano
Andreoletti, M., Quale gioco?, <<SCUOLA MATERNA>>, 2013; 101 (4): 93-93 [https://hdl.handle.net/10807/240518]
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