A completamento de La direzione della cura e i principi del suo potere ('58) e a lato del Seminario VII, L'etica della psicoanalisi (1959-60), lo scritto Sovversione del soggetto e dialettica del desiderio nell'inconscio freudiano (60) costituisce un certo tipo di viraggio nell'insegnamento di Lacan. In che senso i termini 'sovversione' e 'desiderio' si mostrano cruciali e paiono essere introduttivi di qualcosa di nuovo? A partire dalla scrittura del Grafo del desiderio, Lacan non può non mostrare la retroversione del soggetto inconscio, preso dalla dialettica del desiderio, contro un soggetto della psicologia/scienza non attraversato dalla barra della rimozione. Sarà a livello del partner-analista che si giocherà la partita: egli ha la responsabilità di farsi lui stesso supporto di quella retroversione, su cui è centrato il senso del grafo. L'incognita del desiderio di questo partner trasferisce l'interesse del soggetto alla questione del suo godimento. L'interrogativo sulla logica del desiderio arriva ad essere posto solo assicurando la competenza del rapporto del soggetto a trattare un sapere che lo concerne, in rapporto alla sua verità. La scommessa di questo testo 'tecnico' è pur sempre etica: etica della psicoanalisi, etica dell'Altro non assoluto ma mancante, ossia buco del simbolico, punto logico fuori dalla catena significante, posto del godimento, quindi reale impronunciabile del soggetto.
Maiocchi, M. T., La quadratura impossibile, Note su alcuni temi introduttivi a "Sovversione del soggetto e dialettica del desiderio nell'inconscio freudiano" di J.Lacan, <<Annali della Sezione Clinica di Milano>>, 1999; (Gennaio): 95-108 [http://hdl.handle.net/10807/23918]
La quadratura impossibile, Note su alcuni temi introduttivi a "Sovversione del soggetto e dialettica del desiderio nell'inconscio freudiano" di J.Lacan
Maiocchi, Maria Teresa
1999
Abstract
A completamento de La direzione della cura e i principi del suo potere ('58) e a lato del Seminario VII, L'etica della psicoanalisi (1959-60), lo scritto Sovversione del soggetto e dialettica del desiderio nell'inconscio freudiano (60) costituisce un certo tipo di viraggio nell'insegnamento di Lacan. In che senso i termini 'sovversione' e 'desiderio' si mostrano cruciali e paiono essere introduttivi di qualcosa di nuovo? A partire dalla scrittura del Grafo del desiderio, Lacan non può non mostrare la retroversione del soggetto inconscio, preso dalla dialettica del desiderio, contro un soggetto della psicologia/scienza non attraversato dalla barra della rimozione. Sarà a livello del partner-analista che si giocherà la partita: egli ha la responsabilità di farsi lui stesso supporto di quella retroversione, su cui è centrato il senso del grafo. L'incognita del desiderio di questo partner trasferisce l'interesse del soggetto alla questione del suo godimento. L'interrogativo sulla logica del desiderio arriva ad essere posto solo assicurando la competenza del rapporto del soggetto a trattare un sapere che lo concerne, in rapporto alla sua verità. La scommessa di questo testo 'tecnico' è pur sempre etica: etica della psicoanalisi, etica dell'Altro non assoluto ma mancante, ossia buco del simbolico, punto logico fuori dalla catena significante, posto del godimento, quindi reale impronunciabile del soggetto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.