Nel giugno del 2011 il patrimonio longobardo di Brescia è stato portato all’attenzione mondiale grazie al riconoscimento dell’UNESCO, che ne ha decretato l’iscrizione nella World Heritage List. Il complesso monumentale di Santa Giulia e l’area archeologica del Capitolium appartengono infatti al sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi di potere (568-774 d. C.), insieme ad altre eccellenze architettoniche distribuite lungo la penisola. Per Brescia, che forse più di tutti gli altri siti esiste un importante pregresso, il lungo percorso verso la valorizzazione dei beni archeologici e monumentali pare avere un momento preciso di inizio, collocabile nei primi decenni dell’Ottocento, quando l’Ateneo di Scienze Lettere e Arti, accogliendo l’invito della Congregazione Municipale, diede l’avvio a una delle stagioni più significative per la conoscenza della città antica e pose le basi per la restituzione del patrimonio alla città stesa, alla fruizione pubblica. Giovandosi della lunga tradizione di studi eruditi che hanno riguardato l’antico passato di Brescia, i soci dell’Ateneo hanno saputo determinare con competenza e lucidità un progetto di ricerca interdisciplinare tra archeologia, epigrafia, architettura e storia, che ci preservato e restituito un patrimonio sul quale ancora oggi operiamo seguendo quelle lontane –nel tempo ma non nei criteri- linee guida.
Morandini, F., L’Ateneo e la valorizzazione del patrimonio archeologico. Un piano di gestione che parte da lontano, <<COMMENTARI DELL'ATENEO DI BRESCIA PER L'ANNO...>>, 2017; (216): 365-379 [https://hdl.handle.net/10807/231854]
L’Ateneo e la valorizzazione del patrimonio archeologico. Un piano di gestione che parte da lontano
Morandini, Francesca
2020
Abstract
Nel giugno del 2011 il patrimonio longobardo di Brescia è stato portato all’attenzione mondiale grazie al riconoscimento dell’UNESCO, che ne ha decretato l’iscrizione nella World Heritage List. Il complesso monumentale di Santa Giulia e l’area archeologica del Capitolium appartengono infatti al sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi di potere (568-774 d. C.), insieme ad altre eccellenze architettoniche distribuite lungo la penisola. Per Brescia, che forse più di tutti gli altri siti esiste un importante pregresso, il lungo percorso verso la valorizzazione dei beni archeologici e monumentali pare avere un momento preciso di inizio, collocabile nei primi decenni dell’Ottocento, quando l’Ateneo di Scienze Lettere e Arti, accogliendo l’invito della Congregazione Municipale, diede l’avvio a una delle stagioni più significative per la conoscenza della città antica e pose le basi per la restituzione del patrimonio alla città stesa, alla fruizione pubblica. Giovandosi della lunga tradizione di studi eruditi che hanno riguardato l’antico passato di Brescia, i soci dell’Ateneo hanno saputo determinare con competenza e lucidità un progetto di ricerca interdisciplinare tra archeologia, epigrafia, architettura e storia, che ci preservato e restituito un patrimonio sul quale ancora oggi operiamo seguendo quelle lontane –nel tempo ma non nei criteri- linee guida.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.