La sostenibilità, nelle sue diverse declinazioni, è diventata, nel corso degli ultimi anni, sempre più il crocevia di ogni scelta aziendale. A seguito dell’adozione della Direttiva 2014/95/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, le grandi imprese europee sono oggi obbligate a rendicontare molteplici aspetti non finanziari – da qui l’acronimo DNF (Dichiarazione Non Finanziaria) – legati a rischi di carattere socio-ambientale, al fine di garantire massima trasparenza e accessibilità ai numerosi stakeholders facenti capo all’impresa. Tuttavia, le emergenti criticità ambientali e sociali, quest’ultime accentuate in particolare dalla diffusione della pandemia di Covid-19, hanno messo ulteriormente in luce l’esigenza di integrare gli aspetti di regolamentazione in materia sostenibile con una maggiore «autodisciplina» da parte delle imprese. Dalla selezione degli investimenti all’individuazione di una struttura finanziaria ottima, le imprese sono infatti sempre più chiamate ad assumersi maggiore responsabilità, sia minimizzando le esternalità negative, sia massimizzando quelle positive a favore del contesto nel quale operano.
Bellavite Pellegrini, C., Cannas, C., Quali prospettive per una finanza sostenibile?, <<ANALISI GIURIDICA DELL'ECONOMIA>>, 2022; (1): 239-261. [doi:10.1433/104837] [https://hdl.handle.net/10807/230962]
Quali prospettive per una finanza sostenibile?
Bellavite Pellegrini, Carlo
Co-primo
;Cannas, Claudia
Co-primo
2022
Abstract
La sostenibilità, nelle sue diverse declinazioni, è diventata, nel corso degli ultimi anni, sempre più il crocevia di ogni scelta aziendale. A seguito dell’adozione della Direttiva 2014/95/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, le grandi imprese europee sono oggi obbligate a rendicontare molteplici aspetti non finanziari – da qui l’acronimo DNF (Dichiarazione Non Finanziaria) – legati a rischi di carattere socio-ambientale, al fine di garantire massima trasparenza e accessibilità ai numerosi stakeholders facenti capo all’impresa. Tuttavia, le emergenti criticità ambientali e sociali, quest’ultime accentuate in particolare dalla diffusione della pandemia di Covid-19, hanno messo ulteriormente in luce l’esigenza di integrare gli aspetti di regolamentazione in materia sostenibile con una maggiore «autodisciplina» da parte delle imprese. Dalla selezione degli investimenti all’individuazione di una struttura finanziaria ottima, le imprese sono infatti sempre più chiamate ad assumersi maggiore responsabilità, sia minimizzando le esternalità negative, sia massimizzando quelle positive a favore del contesto nel quale operano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.