L’articolo affronta, a cinquant’anni dallo Statuto dei lavoratori ed alla luce del principio costituzionale di libertà sindacale, le principali questioni in tema di rappresentatività sindacale che da tempo si pongono agli attori del sistema italiano di relazioni sindacali ed alle forze politiche. L’A. dimostra come tali problemi nella fase più recente siano stati resi più acuti dal paradosso generato, per un verso, dal costante ampliamento dell’area di diritti, tutele e poteri che lo Stato ha progressivamente posto in capo ai soggetti sindacali qualificati come “rappresentativi” e, per altro verso, dal contemporaneo indebolimento dei concetti e dei criteri selettivi applicati. Inoltre, tenendo in debita considerazione l’importante esperienza acquisita dalle riforme riguardanti le relazioni sindacali nel pubblico impiego, è sottoposto a verifica lo stato di avanzamento del processo di implementazione del sistema di misurazione e di certificazione della “rappresentatività sindacale” previsto dagli Accordi interconfederali per il settore privato stipulati nello scorso decennio. Nella parte conclusiva l’autore avanza alcune proposte di riordino della legislazione in materia.
Varesi, P. A., Pluralismo e rappresentatività sindacale cinquant'anni dopo lo statuto dei lavoratori, in Libertà e attività sindacale dopo i cinquant'anni dello statuto dei lavoratori, (Lucca - online, 05-06 May 2021), La Tribuna editore, Piacenza - Italia 2021: 15-98 [http://hdl.handle.net/10807/206915]
Pluralismo e rappresentatività sindacale cinquant'anni dopo lo statuto dei lavoratori
Varesi, Pietro Antonio
2021
Abstract
L’articolo affronta, a cinquant’anni dallo Statuto dei lavoratori ed alla luce del principio costituzionale di libertà sindacale, le principali questioni in tema di rappresentatività sindacale che da tempo si pongono agli attori del sistema italiano di relazioni sindacali ed alle forze politiche. L’A. dimostra come tali problemi nella fase più recente siano stati resi più acuti dal paradosso generato, per un verso, dal costante ampliamento dell’area di diritti, tutele e poteri che lo Stato ha progressivamente posto in capo ai soggetti sindacali qualificati come “rappresentativi” e, per altro verso, dal contemporaneo indebolimento dei concetti e dei criteri selettivi applicati. Inoltre, tenendo in debita considerazione l’importante esperienza acquisita dalle riforme riguardanti le relazioni sindacali nel pubblico impiego, è sottoposto a verifica lo stato di avanzamento del processo di implementazione del sistema di misurazione e di certificazione della “rappresentatività sindacale” previsto dagli Accordi interconfederali per il settore privato stipulati nello scorso decennio. Nella parte conclusiva l’autore avanza alcune proposte di riordino della legislazione in materia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.