All’interno dei suoi "Opuscula" stampati a Venezia nel 1502, il ravennate Lidio Catti inserisce un polimetrico "Processus ordine iudiciario". In quest’opera il poeta inscena un vero e proprio processo in lingua latina, durante il quale denuncia l’amata Lidia di avergli rubato il cuore. Per difendersi dall’accusa, la donna sottopone alla corte – e quindi anche al lettore – il canzoniere in volgare dedicatole dal Catti stesso. Una precedente redazione di questo curioso "Processus" è custodita presso la Biblioteca Comunale “Aurelio Saffi” di Forlì, all’interno di un manoscritto databile intorno al 1487. Questo piccolo codice cartaceo, aperto dallo stemma del patrizio, si presenta di fatto come un esemplare di dedica, un omaggio del poeta al suo protettore. Il contributo ha lo scopo di analizzare l’evoluzione dell’opera alla luce del fattore comune della poetica del Catti, ossia la sua passione per l’esperimento e per l’uso addirittura enigmistico della parola e del verso.
Cassini, S., Il gioco delle Muse combinatorie in un manoscritto di dedica, in Parola. Una nozione unica per una ricerca multidisciplinare, (Siena, 21-23 November 2018), Edizioni Università per Stranieri di Siena, Siena 2019: 85-93 [http://hdl.handle.net/10807/206386]
Il gioco delle Muse combinatorie in un manoscritto di dedica
Cassini, Stefano
2019
Abstract
All’interno dei suoi "Opuscula" stampati a Venezia nel 1502, il ravennate Lidio Catti inserisce un polimetrico "Processus ordine iudiciario". In quest’opera il poeta inscena un vero e proprio processo in lingua latina, durante il quale denuncia l’amata Lidia di avergli rubato il cuore. Per difendersi dall’accusa, la donna sottopone alla corte – e quindi anche al lettore – il canzoniere in volgare dedicatole dal Catti stesso. Una precedente redazione di questo curioso "Processus" è custodita presso la Biblioteca Comunale “Aurelio Saffi” di Forlì, all’interno di un manoscritto databile intorno al 1487. Questo piccolo codice cartaceo, aperto dallo stemma del patrizio, si presenta di fatto come un esemplare di dedica, un omaggio del poeta al suo protettore. Il contributo ha lo scopo di analizzare l’evoluzione dell’opera alla luce del fattore comune della poetica del Catti, ossia la sua passione per l’esperimento e per l’uso addirittura enigmistico della parola e del verso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.