Nella più grave crisi umanitaria in Europa dopo la seconda guerra mondiale, un flusso imponente di persone, in gran parte donne e bambini richiede il massimo impegno istituzionale da parte della comunità internazionale, delle autorità dei paesi limitrofi e dei paesi di destinazione “finale”, per quanto provvisoria, dei rifugiati. È indispensabile, insieme allo sforzo istituzionale, una presenza umana che abbia il sapore della gratuità, che restituisca speranza facendo intravvedere possibilità di ricongiungimento con parenti e amici, o altre possibilità di accoglienza. Le autorità politiche, i grandi “architetti” sulla scena, hanno uno specifico compito di pace: difendere il paese aggredito non per cinici calcoli geopolitici, ma per il bene di tutti i popoli coinvolti.
Beretta, S., Architetti e artigiani della pace, <<VITA E PENSIERO>>, 2022; (2-2022): 13-14 [http://hdl.handle.net/10807/206084]
Architetti e artigiani della pace
Beretta, Simona
2022
Abstract
Nella più grave crisi umanitaria in Europa dopo la seconda guerra mondiale, un flusso imponente di persone, in gran parte donne e bambini richiede il massimo impegno istituzionale da parte della comunità internazionale, delle autorità dei paesi limitrofi e dei paesi di destinazione “finale”, per quanto provvisoria, dei rifugiati. È indispensabile, insieme allo sforzo istituzionale, una presenza umana che abbia il sapore della gratuità, che restituisca speranza facendo intravvedere possibilità di ricongiungimento con parenti e amici, o altre possibilità di accoglienza. Le autorità politiche, i grandi “architetti” sulla scena, hanno uno specifico compito di pace: difendere il paese aggredito non per cinici calcoli geopolitici, ma per il bene di tutti i popoli coinvolti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.