L’approccio educativo adottato presso i servizi per la prima infanzia gestiti da Spaziopensiero onlus è presentato nelle sue caratteristiche più salienti. Il particolare e originale approccio al bambino e ai genitori è definito come risultato dell’applicazione dei principi teorici della psicoanalisi infantile al contesto educativo. Dal punto di vista pedagogico è presentato come evoluzione di alcune storiche esperienze italiane e internazionali. L’articolo illustra un approccio al lavoro educativo che si fonda sulla ricognizione ex-post dei percorsi educativi intrapresi, proponendo una tipologia di esperienza che va oltre quella offerta dall’applicazione dei modelli basati sulla programmazione didattica e quelli fondati sulla progettazione (Reggio Children), di cui sono discussi i limiti. Questo approccio sottolinea la necessità di porsi dinanzi al bambino senza memoria e senza desiderio (Wilfred R. Bion) senza progetti e preconcetti ma con una grande disponibilità a farsi attraversare dalle sue istanze emotive e cognitive, dalla sua pulsione epistemofilica (Melanie Klein), permettendogli di divenire il nostro maestro (Mario Lodi) riguardo i suoi reali bisogni di crescita psichica e fisica, riservando all’adulto il lavoro di ricognizione delle tracce lasciate dal bambino nello svolgimento dei propri compiti evolutivi. L’approccio ricognitivo di Spaziopensiero si fonda su una concezione del Nido e della Scuola d’Infanzia come ambienti di apprendimento strutturalmente diverso da quello tradizionale. Alla concezione curriculare di accumulo della conoscenza che prevede una progressione lineare scandita da step, il modello di apprendimento proprio di Spaziopensiero oppone un modello di apprendimento a intelligenza diffusa e condivisa; un’intelligenza che non risiede nell’individuo ma nella relazione affettiva (transferale) su cui si struttura la relazione formativa, educativa e di apprendimento.
Fregonese, S., Rampani, A., Maspero, C., Donatacci, A., Giangrasso, A., Esposito, F., Percorsi educativi e pedagogia ricognitiva secondo il “modello Spaziopensiero”, (MILANO -- ITA, 10-11 May 2013), <<BAMBINI>>, XXIX; (1° supplemento al n. 5 maggio 2013): 21-24 [http://hdl.handle.net/10807/204465]
Percorsi educativi e pedagogia ricognitiva secondo il “modello Spaziopensiero”
Rampani, Alessandra;
2013
Abstract
L’approccio educativo adottato presso i servizi per la prima infanzia gestiti da Spaziopensiero onlus è presentato nelle sue caratteristiche più salienti. Il particolare e originale approccio al bambino e ai genitori è definito come risultato dell’applicazione dei principi teorici della psicoanalisi infantile al contesto educativo. Dal punto di vista pedagogico è presentato come evoluzione di alcune storiche esperienze italiane e internazionali. L’articolo illustra un approccio al lavoro educativo che si fonda sulla ricognizione ex-post dei percorsi educativi intrapresi, proponendo una tipologia di esperienza che va oltre quella offerta dall’applicazione dei modelli basati sulla programmazione didattica e quelli fondati sulla progettazione (Reggio Children), di cui sono discussi i limiti. Questo approccio sottolinea la necessità di porsi dinanzi al bambino senza memoria e senza desiderio (Wilfred R. Bion) senza progetti e preconcetti ma con una grande disponibilità a farsi attraversare dalle sue istanze emotive e cognitive, dalla sua pulsione epistemofilica (Melanie Klein), permettendogli di divenire il nostro maestro (Mario Lodi) riguardo i suoi reali bisogni di crescita psichica e fisica, riservando all’adulto il lavoro di ricognizione delle tracce lasciate dal bambino nello svolgimento dei propri compiti evolutivi. L’approccio ricognitivo di Spaziopensiero si fonda su una concezione del Nido e della Scuola d’Infanzia come ambienti di apprendimento strutturalmente diverso da quello tradizionale. Alla concezione curriculare di accumulo della conoscenza che prevede una progressione lineare scandita da step, il modello di apprendimento proprio di Spaziopensiero oppone un modello di apprendimento a intelligenza diffusa e condivisa; un’intelligenza che non risiede nell’individuo ma nella relazione affettiva (transferale) su cui si struttura la relazione formativa, educativa e di apprendimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.