Il lavoro qui presentato illustra i dati raccolti in un progetto di ricerca nato dalla collaborazione del Laboratorio di Psicologia della Comunicazione dell’Università Cattolica di Milano con il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Istituto Neurologico Besta (Milano). Obiettivo della ricerca, ancora in corso, è indagare il benessere percepito dal bambino e dalla sua famiglia nel momento dell’ingresso e, in seguito, nel corso della degenza in reparto. In particolare, benché l’attenzione sia focalizzata in primis sulle emozioni del bambino in relazione all’ospedale inteso come ambiente fisico e relazionale, lo studio si propone di prendere in esame diversi indicatori di benessere e di confrontare il punto di vista dei diversi attori del processo di ospedalizzazione (i bambini, i genitori, il personale ospedaliero). La raccolta dei dati prevede tre momenti. In una prima fase viene audioregistrato il colloquio di accoglienza dell’utente e della famiglia da parte del personale infermieristico; i dati vocali relativi al colloquio vengono completati dall’osservazione e registrazione della posizione e degli spostamenti degli attori nella stanza, al fine di analizzare l’utilizzo dello spazio da parte dei diversi soggetti e le reciprocità dei movimenti. Una seconda fase prevede un momento di lavoro/gioco con il bambino che si svolge dopo un periodo di almeno una settimana di degenza. Al piccolo paziente viene chiesto di valutare sei ambienti della quotidianità ospedaliera giocando con le mappe degli spazi e utilizzando smiles emotivi. Le scelte del bambino e le motivazioni esplicitate vengono registrate dallo sperimentatore. Un’ultima e terza parte prende in considerazione il punto di vista del genitore, proponendosi di comprendere la sua percezione dell’ambiente e dell’interazione con il personale medico. Ai genitori dei pazienti viene somministrato un questionario composto di due parti: una richiesta di valutazione del comportamento del bambino rispetto allo spazio, ai medici, agli infermieri e agli altri bambini, ed un’indagine su bisogni ed esigenze personali. L’approccio utilizzato per l’indagine si caratterizza principalmente per due elementi: da una parte l’intento di raccogliere e integrare dati che riportino la percezione di benessere dal punto di vista dei diversi attori coinvolti nel processo; dall’altro l’attenzione alla costruzione di strumenti che risultino il più possibile fruibili da parte dei soggetti cui sono rivolti.

Ciceri, M. R., Biassoni, F., Angelini, L., Poddesu, S., Spazi buoni e spazi cattivi. Esplorazione dell'esperienza emotiva della degenza da parte di bambini in un reparto di neuropsichiatria infantile, <<LA CURA>>, 2005; (2): 55-55 [http://hdl.handle.net/10807/20366]

Spazi buoni e spazi cattivi. Esplorazione dell'esperienza emotiva della degenza da parte di bambini in un reparto di neuropsichiatria infantile

Ciceri, Maria Rita;Biassoni, Federica;
2005

Abstract

Il lavoro qui presentato illustra i dati raccolti in un progetto di ricerca nato dalla collaborazione del Laboratorio di Psicologia della Comunicazione dell’Università Cattolica di Milano con il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Istituto Neurologico Besta (Milano). Obiettivo della ricerca, ancora in corso, è indagare il benessere percepito dal bambino e dalla sua famiglia nel momento dell’ingresso e, in seguito, nel corso della degenza in reparto. In particolare, benché l’attenzione sia focalizzata in primis sulle emozioni del bambino in relazione all’ospedale inteso come ambiente fisico e relazionale, lo studio si propone di prendere in esame diversi indicatori di benessere e di confrontare il punto di vista dei diversi attori del processo di ospedalizzazione (i bambini, i genitori, il personale ospedaliero). La raccolta dei dati prevede tre momenti. In una prima fase viene audioregistrato il colloquio di accoglienza dell’utente e della famiglia da parte del personale infermieristico; i dati vocali relativi al colloquio vengono completati dall’osservazione e registrazione della posizione e degli spostamenti degli attori nella stanza, al fine di analizzare l’utilizzo dello spazio da parte dei diversi soggetti e le reciprocità dei movimenti. Una seconda fase prevede un momento di lavoro/gioco con il bambino che si svolge dopo un periodo di almeno una settimana di degenza. Al piccolo paziente viene chiesto di valutare sei ambienti della quotidianità ospedaliera giocando con le mappe degli spazi e utilizzando smiles emotivi. Le scelte del bambino e le motivazioni esplicitate vengono registrate dallo sperimentatore. Un’ultima e terza parte prende in considerazione il punto di vista del genitore, proponendosi di comprendere la sua percezione dell’ambiente e dell’interazione con il personale medico. Ai genitori dei pazienti viene somministrato un questionario composto di due parti: una richiesta di valutazione del comportamento del bambino rispetto allo spazio, ai medici, agli infermieri e agli altri bambini, ed un’indagine su bisogni ed esigenze personali. L’approccio utilizzato per l’indagine si caratterizza principalmente per due elementi: da una parte l’intento di raccogliere e integrare dati che riportino la percezione di benessere dal punto di vista dei diversi attori coinvolti nel processo; dall’altro l’attenzione alla costruzione di strumenti che risultino il più possibile fruibili da parte dei soggetti cui sono rivolti.
2005
Italiano
Ciceri, M. R., Biassoni, F., Angelini, L., Poddesu, S., Spazi buoni e spazi cattivi. Esplorazione dell'esperienza emotiva della degenza da parte di bambini in un reparto di neuropsichiatria infantile, <<LA CURA>>, 2005; (2): 55-55 [http://hdl.handle.net/10807/20366]
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