Uno dei fenomeni meno studiati dell'arte rupestre della Valcamonica è quello delle figure volutamente deturpate, cancellate o danneggiate. Non si tratta dell'intenzionalità delle sovrapposizioni tra le figure o dei mutamenti di genere della stele dell'età del Rame o della competizione di genere per i siti di arte rupestre che sovrappongono figure femminili su figure maschili o viceversa. Il fenomeno della cancellazione appare invece più diffuso, soprattutto durante il periodo dell'arte dei guerrieri, dal Bronzo Finale in poi, in quasi tutti i siti conosciuti. Troviamo figure di animali, di antropomorfi, di manufatti che mostrano percussioni solo su determinate aree, colpi diffusi, o intere figure cancellate dall'azione percussiva. Dato il gran numero di figure di questo tipo, cosa si può dedurre sul significato di questa attività? Per quanto riguarda la cancellazione totale delle figure umane, si può ipotizzare la “damnatio memoriae”; in altri casi, queste possono rappresentare azioni che riaffermano l'atto rituale passato legato all'immagine o una successiva affermazione rituale collegata in qualche modo all'immagine. Saranno necessarie ulteriori ricerche per raggiungere una comprensione più completa di questo fenomeno.
Fossati, A. E., La cancellazione di alcune figure nell'arte rupestre della Valcamonica: alla ricerca di una possibile interpretazione, <<BULLETIN DU MUSEE D'ANTHROPOLOGIE PREHISTORIQUE DE MONACO>>, 2021; (60): 135-148 [http://hdl.handle.net/10807/202904]
La cancellazione di alcune figure nell'arte rupestre della Valcamonica: alla ricerca di una possibile interpretazione
Fossati, Angelo Eugenio
2021
Abstract
Uno dei fenomeni meno studiati dell'arte rupestre della Valcamonica è quello delle figure volutamente deturpate, cancellate o danneggiate. Non si tratta dell'intenzionalità delle sovrapposizioni tra le figure o dei mutamenti di genere della stele dell'età del Rame o della competizione di genere per i siti di arte rupestre che sovrappongono figure femminili su figure maschili o viceversa. Il fenomeno della cancellazione appare invece più diffuso, soprattutto durante il periodo dell'arte dei guerrieri, dal Bronzo Finale in poi, in quasi tutti i siti conosciuti. Troviamo figure di animali, di antropomorfi, di manufatti che mostrano percussioni solo su determinate aree, colpi diffusi, o intere figure cancellate dall'azione percussiva. Dato il gran numero di figure di questo tipo, cosa si può dedurre sul significato di questa attività? Per quanto riguarda la cancellazione totale delle figure umane, si può ipotizzare la “damnatio memoriae”; in altri casi, queste possono rappresentare azioni che riaffermano l'atto rituale passato legato all'immagine o una successiva affermazione rituale collegata in qualche modo all'immagine. Saranno necessarie ulteriori ricerche per raggiungere una comprensione più completa di questo fenomeno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.