Il saggio ricostruisce l’azione amministrativa dei cattolici a Bergamo fra anni Settanta e primi anni Novanta del Diciannovesimo secolo. In una cornice intransigente, disegnata dal Non expedit, l’impegno comunale restituiva spessore alla cittadinanza del laicato. Una maggiore presenza in municipio valorizzava la tradizione cattolica come retaggio storico dell’identità italiana. Un simile apostolato civile accettava lo stato risorgimentale senza abiurare il potere temporale del papato, scontrandosi con resistenze interne ed esterne: da un lato, nella Chiesa, quel cattolicesimo integralista che rifiutava ogni mediazione con lo stato liberale e la cultura moderna; dall’altro lato, nella società secolare, quel liberalismo che si presentava quale garante dell’unità nazionale, nonostante le crescenti tensioni fra moderati, progressisti e radicali. L’impegno amministrativo del laicato crebbe attraverso la dilatazione dello spazio democratico, favorito dall’estensione del suffragio e dal successo del movimento sociale. L’ascesa delle masse, organizzate sia dalla Chiesa, sia dalla sinistra, emarginò i costituzionali bergamaschi, favorendo una convergenza fra cattolici e antica classe dirigente risorgimentale. Il clerico-moderatismo rispose a cambiamenti sociali profondi, inaugurando una lunga stagione che accompagnò modernizzazione e crescita della città.
Persico, A., Il movimento amministrativo cattolico bergamasco dall'intransigentismo al clerico-moderatismo (1876-1893), <<IOANNES XXIII>>, 9; 2021 (1): 79-138 [http://hdl.handle.net/10807/202286]
Il movimento amministrativo cattolico bergamasco dall'intransigentismo al clerico-moderatismo (1876-1893)
Persico, Alessandro
2021
Abstract
Il saggio ricostruisce l’azione amministrativa dei cattolici a Bergamo fra anni Settanta e primi anni Novanta del Diciannovesimo secolo. In una cornice intransigente, disegnata dal Non expedit, l’impegno comunale restituiva spessore alla cittadinanza del laicato. Una maggiore presenza in municipio valorizzava la tradizione cattolica come retaggio storico dell’identità italiana. Un simile apostolato civile accettava lo stato risorgimentale senza abiurare il potere temporale del papato, scontrandosi con resistenze interne ed esterne: da un lato, nella Chiesa, quel cattolicesimo integralista che rifiutava ogni mediazione con lo stato liberale e la cultura moderna; dall’altro lato, nella società secolare, quel liberalismo che si presentava quale garante dell’unità nazionale, nonostante le crescenti tensioni fra moderati, progressisti e radicali. L’impegno amministrativo del laicato crebbe attraverso la dilatazione dello spazio democratico, favorito dall’estensione del suffragio e dal successo del movimento sociale. L’ascesa delle masse, organizzate sia dalla Chiesa, sia dalla sinistra, emarginò i costituzionali bergamaschi, favorendo una convergenza fra cattolici e antica classe dirigente risorgimentale. Il clerico-moderatismo rispose a cambiamenti sociali profondi, inaugurando una lunga stagione che accompagnò modernizzazione e crescita della città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.