Società semplice controllante di società di capitali e attività di direzione e coordinamento

Il lavoro prende spunto dal diffuso fenomeno che vede una società semplice (spesso operante come "cassaforte di famiglia": cioè, come "contenitore societario" di tutto o parte del patrimonio familiare) detenere una partecipazione di controllo di una o più società di capitali (si tratta di uno dei beni - generalmente quello principale - che costituiscono il patrimonio di famiglia) e mira a verificare se in capo alla società controllante si produca la presunzione di direzione e coordinamento prescritta dall'art. 2497-sexies c.c. Il lavoro, ripercorrendo la distinzione tra controllo societario e attività di direzione e coordinamento, esclude che detta presunzione possa realizzarsi con riferimento ad una società semplice controllante: questo perché l'attività di direzione e coordinamento è una specificazione dell'attività di impresa commerciale, mentre la società semplice non è una forma societaria commerciale, alla quale è, allora, precluso un oggetto sociale coincidente con un'attività di impresa commerciale. Conseguenza di questa questa conclusione è che la società controllata non debba applicare, nei confronti della società controllante, la disciplina della direzione e coordinamento e, in primo luogo, adempiere agli obblighi di pubblicità stabiliti dall'art. 2497-bis c.c. Salvo che la società controllata non accerti che la società controllante eserciti in concreto l'attività di direzione e coordinamento (riscontro che deve avvenire attraverso il metodo indiziario), nel qual caso ponendosi anche un problema di (ri)qualificazione della stessa società controllante.