La viticoltura dell’Emilia-Romagna è una delle più variegate in termini di tradizioni e contesti pedo-climatici. Il tutto si traduce in una straordinaria ricchezza ampelografica. Una regione mai conquistata dalle cultivar internazionali, che ha costruito il successo dei suoi 53.000 ha su vitigni di territorio: tra le 109 varietà di vite coltivabili, quelle più diffuse sono autoctone (Trebbiano romagnolo e Sangiovese, i “Lambruschi”, Ancellotta, Pignoletto, Croatina). Molti sono poi i vitigni locali minori, più o meno marginalizzati nel tempo, ma che stanno oggi destando un rinnovato interesse. In questo capitolo ne riportiamo 8, una piccola selezione di un vasto repertorio da salvaguardare e valorizzare.
Frioni, T., Pagani, S., Gatti, M., Poni, S., Bignami, C., Pastore, C., Fontana, M., Filippetti, I., Emilia-Romagna, in Alberto Palliotti, O. S. S. P. (ed.), Atlante dei vitigni e vini di territorio. Genotipi italiani autoctoni poco noti e diffusi, Edagricole - New Business Media, Milano 2022: 99- 115 [http://hdl.handle.net/10807/199938]
Emilia-Romagna
Frioni, Tommaso;Pagani, Silvia;Gatti, Matteo;Poni, Stefano;
2022
Abstract
La viticoltura dell’Emilia-Romagna è una delle più variegate in termini di tradizioni e contesti pedo-climatici. Il tutto si traduce in una straordinaria ricchezza ampelografica. Una regione mai conquistata dalle cultivar internazionali, che ha costruito il successo dei suoi 53.000 ha su vitigni di territorio: tra le 109 varietà di vite coltivabili, quelle più diffuse sono autoctone (Trebbiano romagnolo e Sangiovese, i “Lambruschi”, Ancellotta, Pignoletto, Croatina). Molti sono poi i vitigni locali minori, più o meno marginalizzati nel tempo, ma che stanno oggi destando un rinnovato interesse. In questo capitolo ne riportiamo 8, una piccola selezione di un vasto repertorio da salvaguardare e valorizzare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.