Il contributo intende ricostruire gli sviluppi che si registrarono nella cultura formativa dell’Italia del secondo Ottocento intorno al tema dell’educabilità del corpo dei bambini in età prescolare. Negli anni segnati dal progressivo tramonto dell’aportismo e dal controverso processo di appropriazione della pedagogia fröbeliana, l’educazione fisica per le scuole dell’infanzia fu oggetto di diverse proposte didattiche, che da un’impostazione fortemente condizionata dalla tradizione ginnastica la proiettarono in modo vieppiù deciso verso un indirizzo ludico, poi ufficialmente avallato anche dai programmi ministeriali del 1893. L’analisi della manualistica educativo-scolastica e degli stessi programmi del 1893 consente di descrivere l’evoluzione delle finalità e soprattutto delle metodologie che dovevano innervare le attività motorie per le scuole infantili e, seguendo le più recenti istanze interpretative della storiografia educativa anche internazionale, di riflettere sul significato simbolico attribuito al corpo dei bambini entro scenari formativi improntati ad una più o meno accentuata direttività.
Alfieri, P., Bressanelli, R. G., L’educazione fisica per le scuole dell’infanzia nell’Italia del secondo Ottocento: dai manuali per le maestre ai primi programmi ministeriali, <<NUOVA SECONDARIA>>, 2022; XXXIX (7): 157-173 [http://hdl.handle.net/10807/197688]
L’educazione fisica per le scuole dell’infanzia nell’Italia del secondo Ottocento: dai manuali per le maestre ai primi programmi ministeriali
Alfieri, Paolo;Bressanelli, Renata Giovanna
2022
Abstract
Il contributo intende ricostruire gli sviluppi che si registrarono nella cultura formativa dell’Italia del secondo Ottocento intorno al tema dell’educabilità del corpo dei bambini in età prescolare. Negli anni segnati dal progressivo tramonto dell’aportismo e dal controverso processo di appropriazione della pedagogia fröbeliana, l’educazione fisica per le scuole dell’infanzia fu oggetto di diverse proposte didattiche, che da un’impostazione fortemente condizionata dalla tradizione ginnastica la proiettarono in modo vieppiù deciso verso un indirizzo ludico, poi ufficialmente avallato anche dai programmi ministeriali del 1893. L’analisi della manualistica educativo-scolastica e degli stessi programmi del 1893 consente di descrivere l’evoluzione delle finalità e soprattutto delle metodologie che dovevano innervare le attività motorie per le scuole infantili e, seguendo le più recenti istanze interpretative della storiografia educativa anche internazionale, di riflettere sul significato simbolico attribuito al corpo dei bambini entro scenari formativi improntati ad una più o meno accentuata direttività.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.