Il capitolo è l'Introduzione del libro, che vuole indagare su aspetti non ancora del tutto esploratidel rapporto tra ragazzi e ragazze attraverso le culture digitali, divenute centralie invasive nelle loro vite. Si può facilmente intuire come il travaglio adolescenziale, però, riguardi in misura diversa maschi e femmine. Le seconde, spesso più mature nelle relazioni e capaci di enormi passi avanti nello studio, si trovano però come sempre più deboli davanti agli attacchi alla reputazione, alla violazione della loro immagine, o al ricatto che sottrae autostima. Il libro nasce per riflettere su questi temi ed è l’esito del progetto “Digit.ALL – Young Digital Advocates come attori del cambiamento: per una cultura contro il discorso d’odio verso le donne online e offline”, finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri in applicazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica. Tale trattato, approvato nel 2011 e più noto come Convenzione di Istanbul, mostra la sua attualità anche a dieci anni di distanza, con la decisione di uscirne proprio da parte della Turchia nel 2021. Nel caso di Digit.ALL realizzato dal Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore insieme al Centro ricerche e studi su sicurezza e criminalità RiSSC, si è lavorato facendo emergere gli stereotipi, i pregiudizi e gli impliciti che fanno parte della nostra società in relazione al rapporto tra i generi, ma soprattutto declinando il tema nel rapporto tra coetanei, tra ragazzi e ragazze, svelando i legami tra atteggiamenti online e offline
Pasta, S., Santerini, M., Introduzione, in Pasta, S., Santerini, M. (ed.), Nemmeno con un click. Ragazze e odio online, FrancoAngeli, Milano 2021: <<VIOLE>>, 7- 14 [http://hdl.handle.net/10807/192025]
Introduzione
Pasta, Stefano
;Santerini, Milena
2021
Abstract
Il capitolo è l'Introduzione del libro, che vuole indagare su aspetti non ancora del tutto esploratidel rapporto tra ragazzi e ragazze attraverso le culture digitali, divenute centralie invasive nelle loro vite. Si può facilmente intuire come il travaglio adolescenziale, però, riguardi in misura diversa maschi e femmine. Le seconde, spesso più mature nelle relazioni e capaci di enormi passi avanti nello studio, si trovano però come sempre più deboli davanti agli attacchi alla reputazione, alla violazione della loro immagine, o al ricatto che sottrae autostima. Il libro nasce per riflettere su questi temi ed è l’esito del progetto “Digit.ALL – Young Digital Advocates come attori del cambiamento: per una cultura contro il discorso d’odio verso le donne online e offline”, finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri in applicazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica. Tale trattato, approvato nel 2011 e più noto come Convenzione di Istanbul, mostra la sua attualità anche a dieci anni di distanza, con la decisione di uscirne proprio da parte della Turchia nel 2021. Nel caso di Digit.ALL realizzato dal Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore insieme al Centro ricerche e studi su sicurezza e criminalità RiSSC, si è lavorato facendo emergere gli stereotipi, i pregiudizi e gli impliciti che fanno parte della nostra società in relazione al rapporto tra i generi, ma soprattutto declinando il tema nel rapporto tra coetanei, tra ragazzi e ragazze, svelando i legami tra atteggiamenti online e offlineI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.