In questo contributo si sostiene che secondo Popper non è possibile dimostrare la verità di una teoria, bensì si può solo dimostrare che non è dimostrata la sua falsità. Questo pare il tratto distintivo di tutta l'epistemologia popperiana, infatti il filosofo asserisce di non conoscere, nel discorso scientifico, per il termine “razionale” un sinonimo migliore di “critico”. Discutendo questo assunto, si giunge alla conclusione che il razionalismo critico per alcuni aspetti è abbastanza carente da giustificare il sospetto che Popper abbia involontariamente favorito l’affermarsi dell’irrazionalismo; tuttavia non si deve dimenticare che permangono nella filosofia di Popper validi strumenti per correggere i punti oscuri della sua teoria della razionalità.
Corvi, R., Popper e il razionalismo critico, <<NUOVA CIVILTÀ DELLE MACCHINE>>, 2002; (1): 16-24 [http://hdl.handle.net/10807/19056]
Popper e il razionalismo critico
Corvi, Roberta
2002
Abstract
In questo contributo si sostiene che secondo Popper non è possibile dimostrare la verità di una teoria, bensì si può solo dimostrare che non è dimostrata la sua falsità. Questo pare il tratto distintivo di tutta l'epistemologia popperiana, infatti il filosofo asserisce di non conoscere, nel discorso scientifico, per il termine “razionale” un sinonimo migliore di “critico”. Discutendo questo assunto, si giunge alla conclusione che il razionalismo critico per alcuni aspetti è abbastanza carente da giustificare il sospetto che Popper abbia involontariamente favorito l’affermarsi dell’irrazionalismo; tuttavia non si deve dimenticare che permangono nella filosofia di Popper validi strumenti per correggere i punti oscuri della sua teoria della razionalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.