Partendo da alcune esperienze personali e storiche vissute in prima persona, Paul Ricoeur si interroga fin dagli anni ’50 sul tema del potere (momento “ontologico-fondamentale”). Egli propone un’analisi fenomenologica della questione politica che ne mette in luce la paradossalità: da un lato è elemento necessario all’ordine – per superare le singole volontà in direzione di una volontà comune – , dall’altro è costantemente a rischio di degenerazione e abuso – attraverso il monopolio dell’uso della forza e la tendenza al totalitarismo – (momento fenomenologico). Tale paradossalità viene interpretata a livello antropologico dentro la struttura di sforzo e desiderio propria dell’uomo e a livello ontologico nella concezione dell’essere come atto-potenza (momento ermeneutico). La filosofia trova compimento nel momento “poetico” o “phronetico” il cui compito è di trovare risposte al paradosso in modo da rendere possibile il «sogno impossibile» di combinare l’elemento verticale-gerarchico con l’elemento orizzontale-conviviale. In questa prospettiva la categoria di riconoscimento, punto di fuga finale del pensiero dell’autore, è capace di gettare una luce di speranza sul fenomeno del potere (momento phronetico/poetico). In conclusione si avanzano alcune considerazioni in merito al ruolo decisivo delle categorie di fiducia e di gratitudine e, in ultima analisi, al riemergere del rapporto tra teologico e politico.
Cinquetti, M., «Il sogno impossibile di combinare il gerarchico con il conviviale». Paul Ricoeur e il «paradosso politico», <<QUADERNI TEOLOGICI DEL SEMINARIO DI BRESCIA>>, 2014; 24 (N/A): 179-211 [http://hdl.handle.net/10807/187793]
«Il sogno impossibile di combinare il gerarchico con il conviviale». Paul Ricoeur e il «paradosso politico»
Cinquetti, Mauro
Primo
2014
Abstract
Partendo da alcune esperienze personali e storiche vissute in prima persona, Paul Ricoeur si interroga fin dagli anni ’50 sul tema del potere (momento “ontologico-fondamentale”). Egli propone un’analisi fenomenologica della questione politica che ne mette in luce la paradossalità: da un lato è elemento necessario all’ordine – per superare le singole volontà in direzione di una volontà comune – , dall’altro è costantemente a rischio di degenerazione e abuso – attraverso il monopolio dell’uso della forza e la tendenza al totalitarismo – (momento fenomenologico). Tale paradossalità viene interpretata a livello antropologico dentro la struttura di sforzo e desiderio propria dell’uomo e a livello ontologico nella concezione dell’essere come atto-potenza (momento ermeneutico). La filosofia trova compimento nel momento “poetico” o “phronetico” il cui compito è di trovare risposte al paradosso in modo da rendere possibile il «sogno impossibile» di combinare l’elemento verticale-gerarchico con l’elemento orizzontale-conviviale. In questa prospettiva la categoria di riconoscimento, punto di fuga finale del pensiero dell’autore, è capace di gettare una luce di speranza sul fenomeno del potere (momento phronetico/poetico). In conclusione si avanzano alcune considerazioni in merito al ruolo decisivo delle categorie di fiducia e di gratitudine e, in ultima analisi, al riemergere del rapporto tra teologico e politico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.