The Revaluation Decision for Fixed Assets after the Covid-19 Crisis: The Italian Case

This paper aims at discussing the major implications in the case of the recent special law which allows to Italian GAAPs compliant companies the possibility to revalue non-current assets in their 2020 financial statements, one of the various government interventions to face the economic crisis generated by the Covid-19 pandemic. It appears to be an interesting opportunity for Italian SMEs, which could benefit both from an important increase in equity, with consequent reduction of their leverage ratios, and from relevant tax savings, stemming from tax-deductible higher depreciation against the payment of a moderate substitutive tax. Still, the operation has to be carefully analysed by companies in its complexity, in order to take an optimal decision on a rational basis, considering the need of full compliance with accounting procedures and requirements, of balancing effects on financial ratios and on risks of future impairment, as well as of compatibility with the company’s overall financial strategy and with signalling effects to the financial market. Financial statements after revaluation will also have to be thoroughly studied by banks and other financial analysts, in order to rate correctly the company and to apply adequate loan covenants.

Questo articolo si propone di discutere le implicazioni principali della recente legge speciale che consente alle società che adottano i principi contabili nazionali italiani (Italian GAAPs) la possibilità di rivalutare le attività non correnti nei bilanci dell’esercizio 2020, uno dei vari interventi governativi per fronteggiare la crisi economica generata dalla pandemia da Covid-19. Ciò si presenta come un’opportunità interessante per le PMI italiane, le quali potrebbero beneficiare sia di un importante incremento del patrimonio netto, con conseguente riduzione dei loro indicatori di leva finanziaria, sia di rilevanti risparmi fiscali, derivanti da maggiori ammortamenti deducibili fiscalmente a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva di entità contenuta. Tuttavia, l’operazione richiede di essere analizzata attentamente dalle società nella sua complessità, al fine di prendere una decisione ottimale su basi razionali, considerando la necessità di un pieno rispetto delle procedure e dei requisiti contabili, di bilanciare gli effetti sugli indicatori finanziari e sui rischi di future svalutazioni per perdite durevoli di valore, oltre che di compatibilità con la strategia finanziaria complessiva della società e con gli effetti segnaletici al mercato finanziario. I bilanci dopo la rivalutazione dovranno altresì essere studiati esaustivamente dalle banche e dagli altri analisti finanziari, al fine di assegnare correttamente il rating alla società e di applicare adeguati covenant sui finanziamenti.