Il presente articolo indaga il contesto familiare, il profilo culturale e il percorso spirituale della contessa Margherita Trivulzio Borromeo, zia di Carlo e madre di Federico, la quale fondò nel 1590 ad Arona, in diocesi di Milano, una congregazione femminile senza clausura di “gesuitesse”, in collaborazione con il proprio direttore spirituale gesuita, Giovanni Mellino. Sul modello di Ludovica Torelli e delle orsoline congregate, l’esperienza di Margherita testimoniò l’intraprendenza di un laicato femminile devoto, favorevole ad una vita religiosa attiva nella Milano borromaica. L’originale sensibilità della contessa e il decisivo contributo di Mellino fecero del collegio di Arona un innovativo istituto semireligioso, finalizzato all’educazione di donne sia nobili sia popolane, sotto la guida dei gesuiti e la protezione arcivescovile.
Arlati, F., Margherita Trivulzio Borromeo, i gesuiti e il Collegio della Purificazione di Arona, <<ARCHIVIO ITALIANO PER LA STORIA DELLA PIETÀ>>, 2020; (XXXIII): 273-305. [doi:10.1400/281994] [http://hdl.handle.net/10807/181381]
Margherita Trivulzio Borromeo, i gesuiti e il Collegio della Purificazione di Arona
Arlati, Fabio
2020
Abstract
Il presente articolo indaga il contesto familiare, il profilo culturale e il percorso spirituale della contessa Margherita Trivulzio Borromeo, zia di Carlo e madre di Federico, la quale fondò nel 1590 ad Arona, in diocesi di Milano, una congregazione femminile senza clausura di “gesuitesse”, in collaborazione con il proprio direttore spirituale gesuita, Giovanni Mellino. Sul modello di Ludovica Torelli e delle orsoline congregate, l’esperienza di Margherita testimoniò l’intraprendenza di un laicato femminile devoto, favorevole ad una vita religiosa attiva nella Milano borromaica. L’originale sensibilità della contessa e il decisivo contributo di Mellino fecero del collegio di Arona un innovativo istituto semireligioso, finalizzato all’educazione di donne sia nobili sia popolane, sotto la guida dei gesuiti e la protezione arcivescovile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.